Cara signora Cirielli, mi è stato chiesto di rispondere alla sua lettera e lo faccio volentieri. Ucina, l’Associazione di Confindustria della nautica da diporto, combatte da anni contro inefficienze e ingiustizie che colpiscono da sempre il nostro settore. Maggiore disponibilità di posti barca e soprattutto un decentramento degli stessi nelle zone del centro-sud costituiscono l’unica risposta al caro-prezzi, mentre il recupero degli spazi inutilizzati nei numerosi porti mercantili e il federalismo demaniale sono gli strumenti a disposizione del governo per attuare questo progetto. Inoltre, regolamenti nelle aree marine protette uniformi su tutte le coste (per rendere fruibili al turismo nautico, in maniera «intelligente» ed economicamente conveniente i nostri paradisi naturali), rappresenterebbero uno strumento moderno, al pari di quello francese, per dare un grande impulso alle economie locali. La revisione della legge quadro, vecchia di 30 anni, è lo strumento legislativo per rendere concreto questo progetto. I problemi nel nostro settore sono tanti, ma tutti risolvibili: basterebbe far capire al governo che non è sempre e solo «emergenza», ma che pianificando qualche intervento legislativo, a costo zero per lo Stato, la nautica da diporto e il turismo nautico potrebbero facilmente diventare un vero motore dell’economia.
Buon Vento, a Lei e alla Sua famiglia, con la speranza di incontrarci presto. Certamente non in Corso Venezia... ma lungo un tratto di mare dei nostri splendidi ottomila chilometri di coste.Anton Francesco Albertoni
Presidente Ucina
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