Battelli a vapore e corni alpini: è la Svizzera della tradizione

Battelli a vapore e corni alpini: è la Svizzera della tradizione

Non un cliché turistico ma autentiche «tradizioni viventi». Usanze e saperi che si sono tramandati nei secoli mantenendo intatto il loro significato. E' un ricco aspetto della Svizzera, a cominciare dai suoi famosi mezzi di trasporto. Ancora oggi, i battelli a vapore della Società di Navigazione del Lago di Lucerna (www.lakelucerne.ch) sono ideali per scoprire a ritmo lento insenature e borghi. Passato e futuro a braccetto: sullo Stanserhorn, se tra Stans e la stazione intermedia di Kälti si viaggia a ritroso nel tempo su una funicolare d'epoca del 1893, alla stazione intermedia si passa al design futuristico della prima cabinovia Cabrio del mondo, dotata di terrazza. I più nostalgici, nel 150esimo anniversario del primo tour in treno organizzato in Svizzera da Thomas Cook, possono provare la ferrovia a vapore che parte da Realp, nel Canton Uri, e arriva alla stazione ferroviaria della Furka nel Vallese.
Anche l'arte dell'ospitalità è una tradizione illustre. Non per nulla l''inventore dell'hôtéllerie di lusso è stato lo svizzero Caesar Ritz e a St. Moritz Johannes Badrutt diede il via al turismo alpino invernale. Nella regione di Lucerna, salendo con la ferrovia a cremagliera più ripida del mondo sul Monte Pilatus, si arriva all'Hotel Pilatus-Kulm (www.pilatus.ch) dove Richard Wagner amava soggiornare e dove il ristorante porta, non a caso, il nome di Queen Victoria. In Engadina numerosi hotel sono ricavati nella «chesa», la tipica casa engadinese, con la facciata decorata a sgraffiti, come il Romantik Chesa Salis a Bever (www.chesa-salis.ch).
Tra le valli elevetiche sono tante le tradizioni che non si sono perdute. Sulla Musenalp, nel Canton Uri, si può ascoltare il «Betruf», la preghiera serale con la quale i malgari utilizzando una specie di imbuto di legno e metallo invocano la protezione sul lavoro nei campi. A Brunnen, nel Canton Svitto, ogni mercoledì, gli sbandieratori si esibiscono in evoluzioni che hanno origine nelle giostre cavalleresche medievali e ogni lunedì si assiste a cori di jodel, il celeberrimo corno alpino a cui Nendaz, nel Vallese, dedica un festival internazionale dal 26 al 28 luglio. A Stoos, il 14 luglio e a Rigi il 28 da non perdere la festa alpina di lotta svizzera conosciuta come Schwingen, sport nazionale molto seguito e praticato anche dalle donne.
A proposito di «lotte»: nel Vallese le forti mucche di Hérens si affrontano per stabilire la gerarchia all'interno della mandria e «si esibiscono» in combattimenti non cruenti durante le manifestazioni estive. In questo cantone si cammina attraverso l'ingegneria idrica del passato lungo le «bisses» o «Suonen», stretti canali utilizzati da secoli per irrigare. Oppure si fa tappa in una delle 180 cantine che costellano la «Strada dal vino del Vallese». Tra gli appuntamenti della tradizione: la Festa dei pastori a Leukerbad il 28 luglio e il Festival del folclore a Zermatt l'11 agosto preceduto dal gustoso Swiss Food Festival (www.vallese.ch).
Altra tipicità elvetica è la produzione di orologi. Con una curiosità storica: la riforma di Calvino combattè l'ostentazione del lusso e diede agli orefici ginevrini l'idea di trasformarsi in orologiai. Oggi «La Strada degli Orologiai» è un vero e proprio pellegrinaggio da Ginevra a Basilea nella cosiddetta «Watch Valley»: 200 km di «precisione» con 38 tappe tra le più famose maison d'orologi e musei.
A proposito di saperi: dal XV secolo i pasticceri engadinesi portarono la loro arte nel resto dell'Europa e un doveroso assaggio in loco è offerto dalla torta di noci, mentre sull'Alp Nuova presso Pontresina, dove il brunch alpestre è già mito, il mastro casaro dà lezione nel caseificio del Morteratsch (www.engadin.stmoritz.ch/sommer/it).
In Ticino, che ha appena inaugurato il futuristico parco acquatico Splash & SPA Tamaro, la gastronomia tradizionale è più che mai viva lungo la via dei Grotti di Mendrisio. Da provare la farina bóna a base di mais tostato e presidio Slow Food della Valle Onsernone, dove sta riprendendo vita l'artigianato della paglia, le trecciaiole, con l'atelier Pagliarte di Berzona (www.tradizioni.ticino.ch).


Per viaggi in treno, bus e battello con facilitazioni e ingressi ai musei: www.SwissTravelSystem.com. Info, prenotazioni alberghiere e richieste di brochure: numero verde 0080010020030; oltre 400 idee alla scoperta delle tradizioni viventi: www.svizzera.it.

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