Battisti ci emoziona ancora Le sue foto su una «spiaggia»

«Lucio tra gli altri» è il titolo del percorso tra la sabbia per ammirare i ritratti del cantautore assieme ad altri grandi della musica

Miriam D’Ambrosio

Una passeggiata sulla sabbia, a piedi nudi, tra foto in bianco e nero incorniciate di legno grezzo, musica in sottofondo, sfere di luce sparse a terra che spezzano l’ombra.
Sabbia scura, un po’umida, dove si stampano le orme di chi visita la mostra «Lucio tra gli altri - immagini di Cesare Monti», fino al 21 settembre alla Società Umanitaria, in via Daverio 7. Un percorso della memoria attraverso la musica di Lucio Battisti (a otto anni dalla morte, avvenuta a Milano il 9 settembre 1998) e le immagini sue e dei protagonisti musicali degli anni Settanta e Ottanta, immortalati dall’obiettivo di Monti che evoca un’atmosfera.
Lo spazio che accoglie le sue cinquanta stampe fotografiche ricorda una spiaggia di notte e spinge al contatto immediato di pelle e terra, che resta nelle scarpe, come dopo una fuga e una sosta sulla riva, per cantare attorno ai falò o fare l’amore.
Sono dodici le tonnellate di sabbia che invadono la Sala Facchinetti-Della Torre all’Umanitaria, un espediente per coinvolgere il tatto, oltre a udito e vista, l’illusione di trovarsi in anni mai troppo distanti. Insieme a Battisti, ai suoi riccioli scuri e al profilo perfetto, appaiono il volto assorto di Fabrizio De André, quello antico e mistico di Angelo Branduardi, le facce da scugnizzi di Pino Daniele ed Edoardo Bennato, e poi Eugenio Finardi, Ivan Graziani, Ivano Fossati, Pierangelo Bertoli, e una ciurma di altri protagonisti degli anni vissuti intensamente da Monti, un affondo nel mondo della musica leggera, frenetico, spietato, indulgente. Lui ferma nel tempo gli artisti che ha conosciuto. Centinaia di scatti fatti anche per creare le copertine dei dischi. «Lo incontrai per la prima volta quando una vigilia di un Natale mio fratello ce lo portò a casa - racconta Cesare Monti ricordando Battisti -, eravamo tutti giovani, Pietruccio mio fratello incominciava a cercare una sua via nel mondo della musica, Lucio, orchestrale di un gruppo da night, scriveva le sue prime canzoni. Fu simpatia immediata anche se con qualche riserva».
Bella la foto che vede Battisti seduto nella legnaia di casa al «Dosso», con una catasta di legna a fare da sfondo, una vetrata e alberi, autunno pieno. E Ivan Graziani visto di spalle, con una fune che gli lega i polsi dietro la schiena e lo fa sembrare un condannato d’altri tempi, un eretico che si avvia al patibolo. Distante e schivo il viso di Bertoli per metà in ombra. Fiabesco e irriverente il leader del Banco del Mutuo Soccorso. Volti, una danza di chiaro scuri, luoghi nudi, spettrali, interiori anche quando si tratta di esterni sotto un’imminente tempesta.


La mostra si trasferirà a Rocca Brivio (sulla via Emilia, tra San Giuliano Milanese e Melegnano) dal 29 settembre al 16 ottobre ospite del palazzo della Tasm spa (Tutela Ambientale Sud Milanese), azienda pubblica che gestisce la depurazione delle acque.

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