BAUMAN

Zygmunt Bauman è nato a Poznam nel 1925 da genitori ebrei non praticanti. Dopo la guerra ha studiato sociologia all’università di Varsavia ma nel marzo del 1968 fu tra gli intellettuali che avevano perso il favore del governo comunista e dovette lasciare la sua cattedra. Dapprima emigrò in Israele, all’ateneo di Tel Aviv, in seguito accettò un’offerta dell’università di Leeds - dove dal 1971 al 1990 è stato professore di Sociologia e dove a tratti ha anche prestato servizio come Capo del Dipartimento di Sociologia (dopo l’incarico a Leeds ha sempre pubblicato i suoi libri in inglese). Bauman ha focalizzato le sue ricerche sui temi della stratificazione sociale e del movimento dei lavoratori, prima di elevarsi ad ambiti più generali come la natura della modernità, ecc. Il periodo più prolifico della sua carriera è iniziato dopo il ritiro dalla cattedra di Leeds, quando si è guadagnato una certa stima fuori dal circolo dei sociologi del lavoro con un libro sulla presunta connessione tra l’ideologia della modernità e l’Olocausto. Bauman ha vinto il Premio Europeo Amalfi per la Sociologia e le Scienze Sociali nel 1992 e il Premio Theodor W. Adorno della città di Francoforte nel 1998.

Le sue più recenti pubblicazioni riguardano il passaggio dalla modernità alla post-modernità, e le questioni etiche relative. Recentemente Bauman ha paragonato il concetto di modernità e postmodernità rispettivamente allo stato solido e liquido della società.

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