Il patto con cui Generali e il Crédit Agricole hanno blindato l11% di Intesa Sanpaolo nasce da un problema creato da una situazione «inconcepibile»: il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Giovanni Bazoli (nella foto) interviene sul braccio di ferro in corso con lAntitrust dopo che lAuthority ha aperto un procedimento di inottemperanza contro la superbanca che potrebbe sfociare in una multa da 500 milioni a 5 miliardi. LAgricole, ricevuta Cariparma come «indennizzo» al via libera alle nozze tra lex Banca Intesa e il Sanpaolo Imi, avrebbe dovuto progressivamente disimpegnarsi da Ca de Sass ma, complice la crisi finanziaria, ne è ancora un grande socio e per evitare pesanti svalutazioni nella trimestrale, ha stretto un patto con le Generali spostando il pacchetto di Intesa tra le participazioni «strategiche». Bazoli ha però precisato di non aver espresso giudizi ma solo fatto constatazioni. «Ho detto - ha spiegato - che questo è un esempio delle conseguenze che derivano dalla necessità delle aziende di rispettare tempi sempre più brevi. Questa vicenda nasce dallesigenza di un nostro socio di passare la boa del suo bilancio trimestrale». Al di là della possibile multa, lesistenza di un patto tra Generali e Agricole non risulta comunque particolarmente gradita alle fondazioni grandi socie di Intesa. In particolare, sono al lavoro i legali della Fondazione Cariplo e della Compagnia Sanpaolo, che hanno in mano rispettivamente il 4,6% e il 9,9% del capitale della Ca de Sass, per verificare lesistenza di eventuali profili di nullità del patto. Preoccupa infatti lincidenza sul governo societario di Intesa Sanpaolo di un accordo che blinda il 10,89% del capitale e che di fatto riporta la Banque Verte allinterno del consiglio di sorveglianza di Intesa. LAntitrust ha giudicato tale accordo in contrasto con gli impegni assunti da Intesa nel 2006, in occasione della fusione con lex Sanpaolo Imi. In caso di sanzione, però, Ca de Sass, al momento seguita dal dipartimento antitrust dello studio Pedersoli, potrebbe valutare la possibilità di rivalersi direttamente sulle Generali e sui francesi.
La linea seguita dalle Fondazioni è che il patto riguarda «soggetti terzi», come già aveva avuto modo di affermare lad di Intesa, Corrado Passera, che si era detto «certo» del fatto che «gli azionisti, chiamati in causa indirettamente attraverso di noi, troveranno una soluzione con lAntitrust e non creeranno alla banca delle conseguenze negative».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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