da Londra
Bustarelle, traffici illeciti, corruzione: calciopoli scoppia all'ombra del Big Ben. Gli sporchi segreti del calcio (inglese), come il titolo del programma trasmesso ieri sera dalla Bbc. Un'inchiesta giornalistica che ha svelato il dietro le quinte del calciomercato di Sua Maestà, saccheggiato dall'avidità dei manager e dalla spregiudicatezza dei procuratori. Sei mesi di registrazioni, pedinamenti e telecamere nascoste. Una manciata di giornalisti dell'emittente britannica che si sono spacciati per agenti sportivi, raccogliendo le involontarie testimonianze dei protagonisti. Come la confessione strappata - poi ritrattata - ad un procuratore di primo piano, Charles Collymore, secondo cui in Premiership ci sono «dai sei agli otto manager che incassano regolarmente bustarelle». Il meccanismo è sempre lo stesso: gli agenti corrompono i manager, che in Inghilterra curano in prima persona il mercato per conto della società, affinchè i loro assistiti possano trovare più facilmente una squadra. Prima ancora che il programma andasse in onda, la Bbc aveva già ricevuto nove diffide. Ma dopo aver consultato i suoi legali, e operato opportuni tagli, si è deciso per la messa in onda. Indiscrezioni e anticipazioni hanno riempito le pagine sportive dei quotidiani, costringendo i personaggi tirati in mezzo a smentire, o minacciare azioni legali. Come Harry Redknapp, manager dell'attuale capolista Portsmouth, che ha negato ogni coinvolgimento. O come Sam Allardyce, manager del Bolton e già candidato alla panchina dell'Inghilterra, che ha promesso querele. Da tempo d'altronde la compravendita di calciatori è al centro dell'interesse di media e inquirenti. Fin da quando - era lo scorso gennaio - Sven Goran Eriksson, vittima a sua volta del raggiro del «finto sceicco» confessò di essere a conoscenza di pagamenti in nero per «oliare» i trasferimenti.
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