Dalla Bce 40 miliardi di dollari ma le banche sono a secco

da Milano

Le Borse hanno provato a liberarsi da una catena di ribassi che pareva non avere fine, ma l’epidemia dei subprime continua a lasciare una grande sete di liquidità sui mercati internazionali. Un’arsura che emerge sempre tra le banche come dimostra il risultato della maxi-iniezione di mezzi freschi completata ieri dalla Banca centrale europea nell’ambito del programma di interventi congiunti con gli altri istituti centrali. L’Eurotower ha aperto i rubinetti, versando 40 miliardi di dollari. Un cascata di denaro che il mercato ha assorbito senza però riuscire a placare la sete. A dimostrarlo è l’ammontare delle richieste, provenienti da 64 gruppi finanziari: 96,720 miliardi, più del doppio di quanto proposto dalla Bce.
Le banche si sono accalcate per ottenere mezzi freschi, assegnati a un tasso del 3,5%, più conveniente del 4% sui prestiti in scadenza ieri e sempre targati Bce. Quest’ultima continuerà a iniettare liquidità a sostegno del sistema finanziario «fino a quando necessario», ha assicurato Christian Noyer, che siede nel direttivo dell’istituto centrale.


Intanto - fa sapere Agipronews, l’agenzia di stampa specializzata nelle scommesse - la crisi dei mutui subprime e il crac Lehman Brothers sono diventati un fenomeno per gli scommettitori che adesso puntano su quale sarà la prossima banca a rischio e su quanti potrebbero essere, a fine anno, gli istituti caduti in disgrazia.

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