Roma - Nei primi mesi di quest’anno "la ripresa economica è proseguita nell’area euro", ma il consiglio direttivo della Bce "si attende che il tasso d’incremento del pil resti moderato nel 2010". Lo si legge nel bollettino mensile della Bce. Il livello dei tassi d’interesse nell’area euro, con il tasso principale all’1%, "continua ad essere adeguato e ci si aspetta che l’inflazione resti moderata nell’orizzonte temporale rilevante per la politica monetaria" nonostante a marzo, nell’Ue-16, sia accelerata all’1,5% superando le attese di mercato.
L'occupazione "Nel mercato del lavoro, una sufficiente flessibilità dei salari e il potenziamento degli incentivi all’occupazione sono necessari per prevenire una disoccupazione strutturale più elevata nei prossimi anni": questa la ricetta della Banca centrale europea per sostenere il mercato del lavoro nell’area euro, le cui prospettive "deboli" terranno sotto pressione i consumi e la crescita economica. Dopo "una temporanea stabilità al volgere dell’anno, il tasso di disoccupazione nell’area dell’euro è salito in febbraio al 10%, dal 9,9 in ognuno dei tre mesi precedenti, attestandosi al livello più elevato dall’agosto 1998. In prospettiva, gli indicatori delle indagini sono migliorati dai loro minimi, ma suggeriscono tuttora che ulteriori aumenti della disoccupazione nell'area dell'euro sono probabili nei prossimi mesi".
Risanare il debito I Paesi della zona euro che hanno elevati livelli di deficit e debito devono mettere in campo un "impegno risoluto" per risanare le loro finanze pubbliche. Lo dice la Bce che invita a definire in modo dettagliato strategie credibili "di riequilibrio dei conti". "Ora è essenziale che i governi riducano gli squilibri di bilancio e correggano i disavanzi eccessivi entro i termini concordati. Un gruppo di Paesi dell’area dell’euro avvierà quest’anno il risanamento dei conti pubblici, mentre tutti gli altri dovranno predisporre misure correttive al più tardi entro il 2011" dice la Bce nel bollettino mensile. "Occorre spingersi ben oltre il requisito minimo di aggiustamento strutturale annuo, fissato nel Patto di stabilità e crescita allo 0,5 per cento del pil, e provvedere alla definizione dettagliata e all’attuazione di strategie credibili di riequilibrio dei conti". "Ciò richiede un impegno risoluto, in particolare da parte dei paesi in cui l’incidenza del disavanzo e del debito sul pil è elevata, anche in vista dei crescenti oneri di bilancio che si prospettano a seguito dell’invecchiamento demografico. La riforma della spesa va posta in primo piano".
Bene sul caso Grecia Il consiglio direttivo della Bce "accoglie con favore la dichiarazione sulla Grecia diffusa il 25 marzo dai capi di Stato e di governo dei
Paesi dell’area euro". Francoforte "sostiene appieno l’intento di rafforzare la sorveglianza sui rischi economici e di bilancio nonchè i relativi strumenti di prevenzione, fra cui la procedura per i disavanzi eccessivi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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