Negli anni Cinquanta, i ragazzini a caccia di idoli in cui identificarsi si chiudevano in camera per ascoltare alla radio gli Everly Brothers. Grandi voci quelle dei fratelli Don e Phil Everly che, accompagnandosi con le chitarre, sfornarono immortali successi come Bye Bye Love e Wake Up Little Susie ripresi da centinaia di artisti, da Simon & Garfunkel ai Grateful Dead. Inserendo schegge di rocknroll e rhythmnblues nel classico schema country, gli Everly crearono un nuovo stile che fece scuola - e piazzarono una decina di singoli in vetta alla hit parade - con ballate adolescenziali (scritte perlopiù da Boudleaux e Felice Bryant) che non dimenticavano temi tabù per lepoca, come la masturbazione in All I Have to Do Is Dream. Così i fratelli Everly, col nuovo country acustico e rockeggiante, hanno scolpito il loro nome nella storia rock.
Giocando sulle atmosfere da cartolina della spiaggia californiana condita di sole, belle ragazze e tavole da surf altri tre fratelli, Brian, Carl e Dennis Wilson (con il cugino Mike Love e il compagno di scuola Al Jardine) entrarono nel mito come Beach Boys. Nel 62 Surfin scalò le classifiche, spianando la strada a una gioiosa macchina da successi come Surfin Usa, quasi canzoni-spot per unagenzia di viaggi. Poi Brian, uno dei veri grandi compositori pop, raccolta la sfida dei Beatles, cominciò a dedicarsi ad armonie sempre più sofisticate e a costruire brani daltro spessore come I Get Around, Help Me Rhonda, il capolavoro Good Vibrations, senza parlare dellalbum Pet Sounds, la cui filosofia ispirò centinaia di gruppi, persino quelli inglesi che avevano inondato lAmerica con il beat. Grazie a Brian i Beach Boys passarono da gruppo usa e getta al numero 12 tra le band più importanti di tutti i tempi nella classifica di Rolling Stone. Lui lasciò la band nel 68, si imbottì di droga, impazzì, fece un buco in casa dove inserì tonnellate di sabbia per poterci affondare i piedi mentre suonava, finì in manicomio e oggi è tornato con ottimi dischi e con il capolavoro ai tempi incompiuto Smile. La potente casa discografica Motown costruiva successi a tavolino. Un gruppo di lavoro scriveva e riscriveva i brani finché un comitato di selezione non dava lok: il pezzo era pronto per il numero 1. Così furono lanciati nella hit parade con tre canzoni i Jackson 5, portando per la prima volta nelle orecchie e nel cuore dei teenager Michael Jackson e famiglia.
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