Emanuela Fontana
È come se in Italia si fosse formata una città grande quanto Como o Varese, abitata esclusivamente da immigrati irregolari colpiti da decreto di espulsione. Sono infatti ottantamila le persone (clandestine) che nel 2006 sono state fermate dalle forze di polizia, identificate in questura e invitate a lasciare il Paese: tutte, però, sono rimaste tranquillamente nei confini nazionali senza rispettare lintimazione allespatrio. Gli «irregolari» censiti lo scorso anno hanno raggiunto lo stratosferico numero di 124.383 ma appena il 36,5 per cento (poco più di 45mila) è stato rimpatriato. I restanti 78.934 hanno ricevuto il cosiddetto «foglio di via» ma nessuno li ha riaccompagnati alle frontiere, e ovviamente loro si sono ben guardati dal farlo.
Due clandestini su tre, nonostante lespulsione, restano dunque in Italia. E rispetto al più recente passato, lanno 2006 del governo Prodi passerà alla storia come quello col più alto numero di clandestini irriducibili. Dal 2001 al 2005 la percentuale di irregolari effettivamente rimpatriati - si legge nellultimo dossier della Caritas - è sempre stato superiore al 50 per cento, con un leggero calo nel 2005: nel 2004 i clandestini sfuggiti allespulsione di fatto erano 45mila e rotti, lanno scorso si è sfiorato il raddoppio. Si è dimezzato, invece, il numero dei cittadini stranieri senza permesso di soggiorno che sono stati presi e rispediti a casa: nel 2006 sono stati 45.449, nel 2002 ben 88.501. I dati del Viminale descrivono una situazione ben peggiore, perché mettono in dubbio anche lefficacia dell«ordine di espulsione» firmato dal questore. Un provvedimento che, di fatto, non prevede laccompagnamento dei clandestini da parte dei poliziotti fino alla frontiera, limitandosi a «confidare» nellonestà degli interessati al rimpatrio. La fiducia - stando al rapporto sulla sicurezza 2006 del ministero dellInterno - viene ripagata dallimmigrato irregolare nella misura dell1,4 per cento. «Degli oltre 231mila destinatari del provvedimento - si specifica in riferimento agli ultimi anni - ben 220mila sono senzaltro rimasti allinterno delle frontiere nazionali, con una elevata probabilità di non incorrere nellarresto per tale violazione».
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