da Roma
Un Pollo, anzi due, e il cinema italiano si rimette in piedi. Non avevamo fatto in tempo a registrare il pienone nelle sale, con Ho voglia di te, film-evento dove leroe perduto si chiama come il pennuto da tavola, che un altro giovane guerriero della vita, Apollonio detto Pollo, plana sugli schermi con Lezioni di volo (esce venerdì), commedia sentimentale di Francesca Archibugi, autrice ritrovata in ottima forma, grazie anche alla sua stella, Giovanna Mezzogiorno. Sarà casuale che i protagonisti di pellicole, nate allinsegna della freschezza (vuoi per tema, vuoi per letà degli attori) si chiamino nello stesso modo, ma conviene pensare ci sia dietro lo Spirito del Tempo. Scomodare la filosofia per questa produzione Cattleya e Rai Cinema, qui unite a tre consorelle anglo-indo-francesi, si può.
Se nella Roma bolsa di Via del Babuino cè un padre antiquario (il corrusco Flavio Bucci, genitore che nel figlio vede soltanto «un tubo digerente») col quale non si va daccordo; se un diciottenne (Andrea Miglio Risi, tenera bellezza adolescente) è stato bocciato allesame di maturità e il suo unico amico, Curry (lindiano Tom Carumathy), assieme a lui; se lunico senso da dare ai giorni è uno sputo mirato sui passanti, dallalto dun attico terrazzatissimo, non resta che scappare in India.
Dove cè lei, Chiara, un panzer di donna e di medico volontario, che ha le seducenti fattezze di Giovanna Mezzogiorno, qui magistrale quando urla la propria indignazione, dopo aver fatto nascere una bimba condannata allaborto (gli indiani, come i cinesi, rifiutano le figlie femmine), perché nessuno ha il diritto di ammazzare nessuno.
«Che pensa uno dellOttantotto di una del Settantadue?», chiede la ginecologa a Pollo, presentendo che, da quellincontro nel deserto, al confine col Pakistan, nascerà qualcosa, a dispetto dun marito medico assente.
«Comè, sta famosa fica?», chiede Curry allamico, dopo che questi ha scoperto il sesso, assieme alla più matura confidente. «Come mai non siete a Cortina?», chiede Chiara ai due liceali, sperduti nelle notti indiane silenti.
«I personaggi mi si sono presentati da soli: è la storia di un viaggio, in tutti i sensi», spiega la Archibugi, che avanzando nelletà somiglia sempre più a Stefania Sandrelli, apparente svagatezza inclusa. «E tutti imparano a fare una cosa nuova, stando su un crinale», chiude la regista.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.