La (bella) sorpresa: crollano gli abbandoni di cani

L’estate è sempre il periodo peggiore: cani e gatti sono abbandonati a migliaia lungo le autostrade, nei parchi delle grandi città che si svuotano. Gli animali restano soli, senza targhetta di riconoscimento. Per molti anni, i mesi delle vacanze estive, nonostante appelli e campagne di sensibilizzazione, sono stati la stagione in cui tanti, troppi, italiani decidevano di sbarazzarsi dei propri cani, dei propri gatti, spesso in modo brutale. Ma quest’anno qualcosa è finalmente cambiato e il fenomeno è in diminuzione. Le cifre, diffuse dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), parlano di una riduzione degli abbandoni che supera il 50 per cento.
Nei cento canili monitorati sono entrati e rimasti complessivamente 5.902 cani abbandonati contro gli oltre 12mila dell’anno scorso, una diminuzione del 50,9 per cento. Una massiccia campagna partita già da alcuni mesi in televisione, sulle radio e sui giornali, l’obbligo del microchip e la sterilizzazione sembrano avere avuto effetti per limitare questa odiosa pratica. Grazie alla nuova normativa sono stati restituiti ai legittimi proprietari 2.304 cani che risultavano essere fuggiti e non abbandonati. Tenendo conto dell’aggregazione dei due dati si arriva a un totale di 8.206 cani passati nei cento canili monitorati da Aidaa, con una diminuzione del 31,7 per cento sul totale dei ritrovamenti rispetto al 2008.
Dati incoraggianti anche se in alcune aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, la situazione resta critica: il 74 per cento degli abbandoni, infatti, si concentra in Campania, Sicilia, Puglia, Basilicata, Sardegna e Calabria. «In queste zone un ruolo determinate è svolto dalla criminalità organizzata - spiega il presidente Ente nazionale protezione animali (Enpa), Carla Rocchi, - che gestisce, spesso in prima persona, mega canili dove sono rinchiusi fino a duemila cani. La nuova legge in discussione in Parlamento però, grazie anche al nostro lavoro, stabilirà un tetto massimo di accessi ai canili e limiti per quelli già super affollati».
Per quanto riguarda il Nord, rispetto al 2008, in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia, si è registrato una diminuzione degli abbandoni del 20 per cento mentre in Trentino e Valle d’Aosta, secondo i dati diffusi dalle associazioni animaliste, il fenomeno randagismo è praticamente inesistente. «Siamo molto soddisfatti della forte diminuzione degli abbandoni - afferma il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce - a far la differenza rispetto agli anni precedenti è stata l’introduzione dell’obbligo del microchip che ci ha permesso anche di denunciare oltre trecento proprietari che avevano abbandonato il loro cane».
Dal canto suo la Lega antivivisezione (Lav) invita alla cautela perché «i dati sono ottimi ma la stagione estiva non è ancora terminata e dobbiamo quindi fare i conti con nuovi numeri a settembre. Il quadro sugli abbandoni sarà chiaro soltanto dopo l’avvio della stagione venatoria, quando molti cani vengono testati dai cacciatori e se non seguono il padrone vengono lasciati al loro destino».

Per il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, infatti, «le cifre sono parziali perché manca ancora una fetta importante: il quadro sarà chiaro dopo la terza domenica di settembre».Comunque «sono stati compiuti passi avanti e anche il ministero della Salute sta andando nella giusta direzione».

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