Bene Mediolanum, male Unicredit

Bancari e petroliferi sotto tiro

L’euforia di inizio settimana abbandona definitivamente i mercati azionari, con le Borse europee in brusco peggioramento ieri pomeriggio dopo l’avvio pesante di Wall Street. Gli investitori temono che gli sforzi per far fronte alla crisi del credito non riescano a evitare una recessione, con l’umore dei mercati inasprito in particolare dai dati Usa sulle vendite al dettaglio di settembre, calate oltre le attese. I trader citano anche voci di problemi di un grande fondo hedge internazionale. Piazza Affari non si sottrae alla raffica di vendite, ma resta un passo avanti rispetto alle altre piazze del Vecchio continente. Nel paniere principale milanese brillano in controtendenza Mondadori e Seat. L’indice S&P/Mib archivia la giornata in calo del 5,33% e il Mibtel del 4,95%. Volumi nel finale per circa 2,9 miliardi di euro. Il FtsEurofirst 300 europeo arretra invece del 6,7%, con perdite tra il 6,5 e il 7% per Londra, Parigi e Francoforte. A Milano resta la tensione sul comparto bancario. Unicredit (-8,07%) e Banco Popolare (-7,80%) le banche più bersagliate, ma le vendite non hanno risparmiato neppure Intesa Sanpaolo (-5,41%) e Bpm (-4,09%). La discesa del prezzo del petrolio sotto i 75 euro penalizza i titoli del settore. Così l’azione peggiore dello S&P/Mib è stata quella di Tenaris (-11,39%), molto male sono andati anche i titoli Saipem (-6,35%) ed Erg (-6,77%). Pesano sui listini, in particolare, due titoli a grande capitalizzazione come Enel (-8,94%) ed Eni (-5,82%).

Male ieri anche Telecom (-4,11%) che non riesce a tenere i rialzi della prima parte di giornata. Uniche note positive, come detto, arrivano da Mondadori (+7,07%) e Seat Pagine Gialle (+5,22%). Si salva anche Mediolanum (+0,73%).

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