
I punti chiave
Diabete autoimmune e glutine. Quale correlazione c’è tra l’uno e l’altro? Uno studio condotto dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Ibbc) in collaborazione con i pediatri del Dipartimento di medicina traslazionale dell’Università Federico II di Napoli ha fatto chiarezza.
La ricerca ha riguardato in particolare la relazione tra diabete tipo 1 e celiachia, due patologie che si presentano spesso associate, soprattutto se sviluppate in giovane età. Ciò che è emerso dall’indagine, i cui risultati sono stati pubblicati su Diabetes, è che il glutine non è il fattore scatenante del diabete autoimmune.
Il diabete di tipo 1
Si tratta di una malattia autoimmune che insorge per lo più in età pediatrica-adolescenziale, ma che può manifestarsi anche in età adulta in soggetti geneticamente predisposti. La causa è una scarsa produzione di insulina. Addirittura in alcuni casi tale produzione è del tutto assente. L’insulina è un ormone che ha un ruolo chiave nel metabolismo del glucosio.
Si stima che in Italia siano affetti da diabete di tipo 1 circa 300.000 persone (lo 0,5% circa dell’intera popolazione): di queste più o meno la metà sono individui in età pediatrica.
La celiachia
Questa patologia è frequente e consiste nell’intolleranza alle proteine del glutine contenute nei cereali. Anche la celiachia ha una rilevante componente autoimmune, caratterizzata dalla produzione di anticorpi contro la transglutaminasi tissutale, con un importante valore diagnostico.
“Poiché diversi studi suggeriscono che una precoce esposizione al glutine nell’infanzia può essere considerata causa scatenante del diabete autoimmune – si legge in una nota del Cnr - lo studio ha provato a chiarire, tramite una sperimentazione che ha coinvolto soggetti di età pediatrica, come un’eventuale infiammazione sostenuta dal glutine a livello intestinale possa avere un ruolo nel processo autodistruttivo delle cellule che producono l’insulina (beta pancreatiche)”.
Lo studio

Allo studio hanno partecipato persone affette o da diabete o da celiachia oppure da entrambe le patologie. Sotto la lente d’ingrandimento è stato messo l’intestino. Lo scopo infatti era osservare se nell’organo fossero presenti segni di risposta infiammatoria al glutine. E ciò è avvenuto analizzando sia la presenza di anticorpi anti-transglutaminasi nel siero che la presenza di linfociti T reattivi al glutine nelle biopsie intestinali.
“Il nostro studio dimostra chiaramente che il glutine innesca una reazione infiammatoria a livello intestinale solo in un sottogruppo di bambini diabetici: sono gli stessi che hanno gli anticorpi antitransglutaminasi e quindi affetti da comorbidità diabete e celiachia”, spiega Carmen Gianfrani (Cnr-Ibbc), ricercatrice responsabile dello studio.
“Le cellule T specifiche per il glutine – aggiunge - sono assenti nell’intestino di diabetici negativi per la celiachia.
I nostri risultati dimostrano, cioè, che il glutine ha un ruolo patogenetico solo in un sottogruppo di diabetici che hanno sviluppato la celiachia, ma non sembra averlo nella maggioranza dei diabetici, nei quali le cause della patologia devono essere ricercate prevalentemente nella predisposizione genetica e in altri fattori ambientali. Il che porta a suggerire prudenza nel “demonizzare” il glutine come uno dei fattori scatenanti il diabete autoimmune”.Leggi anche: