da Cortina dAmpezzo
Per un giorno, la fiamma olimpica è tornata ieri a illuminare il cielo di Cortina, sede delle Olimpiadi del 1956. Mezzo secolo dopo la fiaccola è scesa dal passo Falzarego, è giunta alla partenza della pista di bob intitolata alla memoria di Eugenio Monti ed è stata portata a valle su un bob a due con equipaggio deccezione: Giorgio Alverà, iridato nel 75, e Guenther Huber, olimpionico nel 98. Poi zig zag tra i siti olimpici di mezzo secolo fa, compresi il trampolino di Zuel e il lago di Misurina (tra i tedofori anche Toni Sailer, laustriaco che a Cortina vinse tutte e tre le gare alpine, impresa da leggenda), prima di giungere allo Stadio del Ghiaccio dove è stato riacceso il fuoco nella copia del braciere del 56. Lha fatto Kristian Ghedina, giunto in elicottero da Garmisch, in Germania, assieme con lottantunenne Guido Caroli, il pattinatore che laccese 50 anni fa. Particolare curioso: ieri tutto bene, ma allora inciampò nel filo del microfono Rai sotto gli occhi del presidente della Repubblica Gronchi e la fiamma rischiò di spegnersi.
E nel pomeriggio gara tra vecchie glorie.
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