Cultura e Spettacoli

Benigni mette tutti d’accordo politici, pubblico e share

Denunciato anche Rizzo Nerzo. I due consiglieri ipotizzarono un disegno per far trionfare Mediaset

Laura Rio

da Milano

Ma che diavoletto questo Benigni. Riesce a stregare proprio tutti. Politici, artisti, direttori e pubblico. Metà della platea televisiva giovedì sera era di fronte al televisore per seguire lo show pirotecnico del giullare toscano. Anche se spara bordate contro il premier, il magico clown riesce a ottenere l’approvazione di (quasi) tutto lo schieramento governativo. E dunque, dopo l’alluvione di polemiche suscitate la settimana scorsa da Santoro, questa volta per Rockpolitik tutti in piedi, applausi a scena aperta, da destra a sinistra: questa è satira!, è il coro dei commenti. Non per nulla il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce è intenzionato, prima di lasciare la rete, a riportare il toscanaccio sul primo canale. Questa volta senza Celentano, senza duetti da coppia più bella del mondo, senza i vestitini rossi di Luisa Ranieri. Solo lui e la Divina commedia: uno show tutto di Benigni, come fece nel Natale 2002 (allora recitò l’ultimo canto del Paradiso), in cui declamare i versi del primo canto dell’Inferno. Del Noce l’altro ieri è volato a Milano per formulare la proposta all’attore: ottenuto un «ci penserò» è tornato a Roma senza neppure fermarsi per assistere a Rockpolitik. Dunque, se il progetto alla fine si concretizzerà, gli spettatori potranno godersi un’altra magica serata. Come quella di giovedì scorso praticamente monopolizzata dal comico toscano. La sua performance ha fatto numeri da record: quando è salito sul palco l’Auditel segnava già il 45% di share, con la spassosa lettera a Berlusconi è arrivato al 58%. Il momento insieme a Luisa Ranieri e Celentano ha toccato il 59% poi, per 10 minuti, lo share è rimasto al 60% per arrivare con «Siamo la coppia più bella del mondo» al 68% con circa 15.625.000 spettatori. Numeri alti anche per il resto della serata: la media di Rockpolitik è stata di 12.544.000 telespettatori (un milione in più dell'esordio), pari al 49.42% di share, portano lo show del Molleggiato in vetta alle classifiche dei programmi più visti, paragonabile solo alle fiction su padre Pio e Papa Wojtyla. Incredibili anche gli ascolti dei break pubblicitari: intorno al 40 per cento di share. Ottima la performance di Ramazzotti che ha raggiunto il 53% e il 69 nel duetto con Celentano sulle note del Ragazzo della via Gluck. Meno visto (si fa per dire) è stato il monologo del Molleggiato: 43%.
Il comico ha commentato il grande successo con parsimonia: «Ringrazio Adriano Celentano e soprattutto gli italiani che ci hanno seguito e amato in così tanti. D'ora in poi girerò con un vestitino rosso anche per strada». Del Noce non perde l’occasione per tirare una stoccata al Molleggiato, che nella prima puntata l’ha attaccato duramente: «Celentano? Era come se non ci fosse - ha detto - Benigni invece è stato eccezionale, quella è satira e diventa irrilevante l'argomento perché il linguaggio surreale ammortizza i riflessi politici immediati». Ramazzotti è contento perché non gli è stato chiesto nulla della Hunziker. Le associazioni dei padri separati ricordano che «il Papa non ha aperto ai divorziati» come detto dal Molleggiato. I consiglieri Rai Sandro Curzi, Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni invitano Celentano ad andare avanti così. Nel centrodestra solo pochi si azzardano a fare commenti negativi: Isabella Bertolini di Forza Italia parla di «cecchinaggio politico antipremier», Elisabetta Gardini di «vicenda grottesca». Alessio Butti, di An, risponde ironicamente a Benigni inviandogli un dossier con tutti i «provvedimenti raggiunti» da Berlusconi.

Ma sono inezie: ora si attende la lettura dantesca.

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