Il benzinaio cingalese torna a casa

Fuori dal carcere, ora fuori anche dal cpt. Kelum De Silva Weramuni, il benzinaio cingalese indagato dalla procura di Tivoli per i presunti abusi sui bimbi dell’asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio, dopo la scarcerazione decisa dal tribunale del riesame di Roma era stato trasferito in questura perché privo di permesso di soggiorno. E da lì, con un foglio di via, era finito al centro di permanenza temporanea di Ponte Galeria. Ora il giudice di pace, su richiesta dei suoi legali, Domenico Naccari ed Ettore Iacobone, non ha convalidato il provvedimento di polizia, e così Kelum ha potuto lasciare il cpt e trasferirsi a casa di amici a Roma. I suoi avvocati vogliono adesso chiedere un permesso di soggiorno «per motivi di giustizia», poiché il cingalese è ancora indagato. «Il ritorno in libertà di Kelum - hanno commentato i legali - ci riempie di soddisfazione. Se fosse dovuto rimanere nel cpt era come se non avesse mai lasciato il carcere. Speriamo adesso che in via definitiva venga accertata non solo la sua innocenza ma la sua totale estraneità ai fatti».

Kelum, hanno spiegato gli avvocati Naccari e Iacobone, è attualmente disoccupato: aveva lasciato l’impiego come benzinaio due mesi fa per lavorare come collaboratore domestico da un dentista, occupazione poi interrotta forzatamente con l’arresto.

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