Cronaca locale

Bergamo si è tirata a lucido per l’invasione degli alpini

Gli alpini formano il corpo più amato dagli italiani e ogni loro Adunata Nazionale rappresenta un momento di gioia e orgoglio come ben esplicato nel sito ufficiale della loro associazione, www.ana.it. La prossima avrà luogo da oggi a domenica a Bergamo, città di 120mila abitanti che quadruplicherà la sua popolazione proprio per un raduno orgogliosamente oceanico.
Bergamo è stata divisa in cinque zone. La Rossa è la più centrale, quindi Zona 1, 2 e 3, infine la Città Alta. Gianfranco Ceci è il vicesindaco nonché assessore alla mobilità. In una conferenza ha ricordato che oggi, domani e dopodomani i mezzi pubblici saranno gratuiti, con particolare sofferenza oggi, venerdì, perché giornata lavorativa: «Le restrizioni che abbiamo imposto non sono però impossibili». Il suo collega ai lavori pubblici, Alessio Saltarelli, ieri ha inaugurato, terminato il restauro, il monumento in piazzale degli Alpini.
Particolare attenzione nella zona più centrale, la zona rossa, La Zona Rossa, la più centrale, è compresa nel perimetro delle vie Baschenis, Previtali, Palma il Vecchio, Nullo, Garibaldi, Rotonda dei Mille, Tasca, Petrarca, Verdi, San Giovanni, Rotonda Muraine, Rotonda Galgario, Frizzoni, Madonna della Neve, Martiri di Cefalonia e Mai, un giro in internet prima di recarsi a Bergamo non sarà fatto invano.
Certo, ci si muoverà a passo d’uomo e chiedendo spesso permesso, ma la carica di allegria degli alpini è sempre elevata e contagiosa. Vederli sfilare è emozionante e poi è bella Bergamo in sé. Lo è di suo, tra la metà bassa e la metà alta, poi si è tirata a lucido come fanno due innamorati prima del loro primo incontro a cena. L’amministrazione comunale ha fatto pulire facciate e muri esterni dei suoi edifici e ha invitato i cittadini a fare altrettanto con casa e condomini. È in pratica da inizio settimana che i colori sono ovunque il verde, il bianco e il rosso del Tricolore per due città in una, quella Bassa che vive secondo ritmi più moderni e frenetici e quella Alta, entrati nella quale si ha un po’ la sensazione di fare un tuffo nella storia.
Come mi ricorda un sommelier appassionato e attento come Luca Castelletti, al quale devo la scoperta del Cap de Barbaria, rosso dell’isola di Formentera, capdebarbariavino.it, chi sale con la funicolare da viale Vittorio Emanuele all’arrivo «si trova immerso in una città medioevale, dove a volte il tempo si ferma, strade strette, vicoli, archi e ciottolati». Lì la via centrale è detta "Corsarola" la classica passeggiata tra winebar, ristoranti, negozi di ogni genere, ma con la caratteristica del vecchio e sano negozio di una volta. Guai non visitare La Rocca, ovvero il castello che domina Bergamo, il Duomo in Piazza Vecchia, il Teatro Sociale, il Colle Aperto e il Castello di San Vigilio, il museo di storia naturale. Cercate, ed è faciel se si cena, di essere in zona alle 22 quando si possono sentire i 100 rintocchi del campanone. Nel Medioevo segnava il tempo e annunciava la chiusura delle porte di accesso.
Se voglio mangiare, posso scegliere tra la vecchia salumeria Mangili, prodotti alimentari selezionati d'altri tempi, un buon bicchiere di vino e un pasto frugale alla Vineria Cozzi, storico indirizzo in città alta. È un buon ristorante il Bernabo (con delle pizze spettacolari per la loro qualità) oppure Da Mimmo, senza dimenticare la storica pasticceria la Marianna (inventore del gelato alla stracciatella) e l'omonimo ristorante.
A ridosso da città alta va visitato, scendendo verso la Città bassa, il Lazzaretto, a fianco dello Stadio Azzurri d'Italia (informarsi sugli appuntamenti calcistici), l'Accademia Carrara, il Quadriportico del Sentierone, via Torquato Tasso, il Teatro Donizetti, Piazza Pontida.

Bergamo non è immensa, è un gioiello a misura d’uomo, quindi, alpini o non alpini, mille volte meglio girarla tranquillamente a piedi.

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