Politica

Berlusconi: agli attacchi rispondiamo coi fatti

Roma«Sarà un anno impegnativo». L’avviso di Silvio Berlusconi mette fine al cicalio dei racconti vacanzieri. E una volta messi i ministri a sedere, il Cavaliere apre così i lavori del primo Cdm post-ombrellone: «Abbiamo diverse questioni politiche da affrontare, compresa l’eventuale alleanza con l’Udc». Detto questo, «non è certo palazzo Chigi la sede adatta per affrontare il tema», riconosce subito il premier, che demanda «ai partiti», Pdl e Lega, il compito di sbrogliare la matassa, per valutare quindi se l’intesa sia possibile o se sia davvero utile alla maggioranza, in vista delle Regionali che si avvicinano.
Poco più tardi ci sarà il via libera all’intesa per tutelare gli insegnanti precari annuali, nodo spinoso che il governo scioglierà in maniera definitiva mercoledì prossimo. Intanto, però, Berlusconi ne approfitta, sondaggi alla mano, per rivendicare l’azione di governo, percepita con «soddisfazione» dagli italiani. Ma anche per denunciare ancora una volta un «atteggiamento intollerabile» contro di lui, portato avanti negli ultimi mesi dall’opposizione e da parte della stampa nostrana. Come reagire? Facendo parlare i fatti. «Ci ha detto di impegnarci sul lavoro, sui progetti concreti, infischiandocene di chi vorrebbe un Paese diverso da quello che noi vogliamo», riferisce non a caso a Cdm concluso Ignazio La Russa, che aggiunge: «È quello che abbiamo fatto anche oggi (ieri, ndr)».
Disco verde, quindi, allo schema di disegno di legge che delega il governo alla redazione di un testo unico in materia di Servizio civile. E un «accenno iniziale», spiega Maurizio Sacconi, titolare al Welfare, alla terza fase del piano casa che riguarda la realizzazione di 100 new town per giovani coppie. Nessun commento collegiale sul caso Boffo, invece, assicurano i presenti (la notizia delle dimissioni del direttore di Avvenire irrompe in rete cinque minuti prima della fine della riunione, durata circa un’ora e mezza). E nessuna discussione sulle misure per contrastare l’influenza A. «Il tema non è stato affrontato», riferisce il ministro della Difesa, che ringrazia al contempo il collega Sandro Bondi per quel «progetto di massima nel quale, come auspicavo, si mette al primo punto l’aspetto delle celebrazioni dell’Unità d’Italia».
«L’anniversario - afferma dal canto suo il responsabile ai Beni culturali - non si può ridurre ad una questione culturale o semplicemente burocratica, ma sollecita una domanda di fondo: che cosa è l’Italia per noi?». Ecco la risposta, contenuta nella relazione: «Credo che il nostro governo abbia sempre pensato alle molte Italie, perché la caratteristica principale del nostro Paese, dell’Italia, è di avere storie diverse. E sono queste storie che hanno prodotto il patrimonio culturale di cui l’Italia è oggi orgogliosa». E allora, in «coerenza» con le disponibilità finanziarie, si deve «valorizzare l’Italia delle città e delle regioni», con un «programma di carattere culturale che coinvolga innanzitutto la scuola, che svolge un ruolo fondamentale nella formazione della nazione». Ma anche la televisione, visto che ricopre «da tempo una funzione essenziale per quanto riguarda la formazione di una identità nazionale». Infine, «sulla questione delle opere pubbliche previste nel programma iniziale, che ha suscitato da più parti legittime perplessità e fondate obiezioni, per quella che era stata ironicamente definita la “celebrazione edilizia” dell’evento, ed è dunque opportuno procedere ad una verifica del loro stato di attuazione, privilegiando il programma culturale e storico dell’anniversario».

Di tutto questo, Bondi e Berlusconi parleranno con Giorgio Napolitano al Quirinale, dove sono attesi nel pomeriggio.

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