Roccaraso - Lufthansa rimane a terra. La Nuova Alitalia volerà con Air France come partner. Ma il Senatùr non si preoccupi: Malpensa avrà «più flussi» di prima. Quindi, nessuna paura per il futuro dello scalo varesino. Anzi, ottimismo, parola chiave per superare anche la crisi economica. Intanto, gli italiani sanno bene che il governo in carica è votato a portare avanti le riforme. A partire da quella sulla giustizia, su cui si va avanti anche se la sinistra si mette di traverso. E se qualcuno parla di marcia indietro sulle intercettazioni, si sbaglia, visto che l’inquilino di palazzo Chigi non ha mai detto no al loro utilizzo per contrastare la corruzione.
Silvio Berlusconi rimane alla cornetta per circa mezz’ora. E ne approfitta per ribadire il suo pensiero sul futuro della compagnia aerea in mano a Cai, rassicurare la platea pidiellina sul solido rapporto con la Lega, ribadire che il programma di governo verrà rispettato. E così, collegato via telefono con Roccaraso, per l’intervento conclusivo di Neve azzurra, kermesse ad alta quota giunta alla quinta edizione, attacca: «Non credo che ci siano più i tempi per un inserimento di Lufthansa». D’altronde, spiega il premier, «la trattativa è molto avanzata con Air France, che ha approvato un accordo molto favorevole». Il vettore tedesco, tra l’altro, come si evince dalla lettera inviata a Roberto Colaninno, «non ha mai fatto proposte concrete, né richiesto un termine per presentarne». Da parte sua «c’è solo un generico interesse al mercato italiano».
In ogni caso, puntualizza, la decisione spetta alla nuova proprietà e «il governo non deve intromettersi». Questo, però, garantisce il Cavaliere, «non significa che venga abbandonato lo scalo di Malpensa come hub». «Ci sarà invece tutta la convenienza» a utilizzarlo «per tutti i voli possibili», pronostica, ricordando l’emendamento al dl anticrisi, per cui «tutti gli slot inutilizzati da Alitalia saranno oggetto di trattative con altre compagnie». In parole povere, «nessuna preoccupazione per Malpensa», visto che «ci saranno più flussi» di turisti, grazie all’interessamento di «altri vettori internazionali».
«Io sono soddisfatto e orgoglioso per il nostro lavoro», rimarca il presidente del Consiglio, e «l’accordo di adesso non è paragonabile a quello che stava facendo il vecchio governo: Air France entra come socio di minoranza, con appena il 25%». Un’operazione andata a buon fine, «nonostante un atteggiamento di sindacati e sinistra incomprensibile», con punte di «profonda disonestà».
Da Malpensa a Umberto Bossi il passo è breve. E quando gli si domanda se il Carroccio chiede e ottiene troppo, Berlusconi risponde così: «La Lega rappresenta una certa fascia di popolazione ed è sempre molto attenta al consenso elettorale». Motivo per cui «molte delle posizioni che assume sono dovute alla necessità di mantenerlo». «Bisogna quindi leggere tutto sotto questa lente», è l’invito del Cavaliere, pronto a rilanciare: «Tutte le volte che si passa alla decisione concreta, emerge il grande buon senso di Umberto Bossi». Con lui «basta una telefonata o un incontro» e «con questo approccio ai problemi abbiamo sempre risolto tutto e risolveremo tutto. Domani sera (stasera per chi legge, ndr) ceneremo insieme».
Si passa al capitolo giustizia. E sembra quasi che il Cavaliere non creda, in fondo, al clima di disgelo respirato nelle ultime ore. Comunque sia, afferma: «Io non so se queste speranze, che sono riportate anche dai giornali, possano trasformarsi in realtà. Ma sono sicuro che stavolta faremo la riforma». Con la sinistra, «se possibile, o con i numeri di cui dispone la maggioranza se l’opposizione non vorrà partecipare». Quindi, avanti anche da soli, per «un piano di riforma che abbiamo chiaro» e che «tutti gli italiani attendono».
E ancora. «Nessuna marcia indietro», ribadisce, nonostante registri una nuova «disinformazione dei giornali», sull’uso di intercettazioni per contrastare il fenomeno della «corruzione», contro cui va portata una «offensiva assoluta». In realtà, fa notare, «ho detto che non dovevano essere possibili le intercettazioni per tutti i reati contro la pubblica amministrazione».
Il premier, convinto che la classe dirigente del Pdl sarà «moralmente irreprensibile» - punto fermo che «sta a cuore a tutti noi» - sottolinea che «con un governo della sinistra», in questo momento di crisi economica, «l’Italia avrebbe corso un grande pericolo», rischiando il «declino». Tra l’altro, aggiunge, «il mio appello» all’ottimismo «è stato capito».
E tra Natale e Capodanno «i consumi non sono stati affatto inferiori». Anzi, «maggiori», se si guarda al settore alimentari. Nei fatti, «l’estensione temporale di questa crisi», che «potrebbe pure non esserci», ripete, «dipende da noi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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