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Berlusconi alla Camera mercoledì 29 Maroni: "Urne se non c'è maggioranza"

Berlusconi parlerà alla Camera il 29 settembre alle 11 per illustrare il suo programma in cinque punti su cui chiedere nuovamente la fiducia della maggioranza. Per ora non è prevista la fiducia, ma molto dipenderà dalle richieste dei diversi gruppi parlamentari. Ma Maroni si impunta: "Se non ci sono i numeri in parlamento in grado di garantire una maggioranza stabile la cosa più responsabile è andare alle urne al più presto"

Berlusconi alla Camera mercoledì 29 
Maroni: "Urne se non c'è maggioranza"

Roma - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlerà alla Camera il 29 settembre alle 11 per illustrare il suo programma in cinque punti. Per ora non è prevista la fiducia, ma molto dipenderà dalle richieste dei diversi gruppi parlamentari. Dopo la replica del premier sono previste, alle 18, le dichiarazioni di voto e poi il voto finale. A quanto si apprende, in caso che il governo decida di porre la questione di fiducia, si può ipotizzare di derogare al termine di 24 ore, procedendo subito al voto.

Berlusconi alla Camera Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlerà alla Camera mercoledì 29 settembre alle 11, proprio nel giorno del suo compleanno. In base al calendario varato dai capigruppo di Montecitorio, dopo l’intervento del presidente del Consiglio si terrà un dibattito. La replica di Berlusconi è prevista intorno alle 18 e, a seguire ci saranno le dichiarazioni di voto sulle mozioni, che verranno votate in serata. "Al momento - ha spiegato il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni - l’ipotesi di porre la fiducia sui 'cinque punti' che saranno illustrati da Berlusconi non è ancora sul tavolo. Se non ci fosse la fiducia, la votazione sarà normale mediante il procedimento elettronico, ove, invece, ci fosse la fiducia il calendario dovrà essere rivisto nella tempistica".

L'avvertimento di Maroni "Se non ci sono i numeri in Parlamento in grado di garantire una maggioranza solida e stabile la cosa più responsabile è andare alle urne", ribadisce il ministro dell’Interno Roberto Maroni secondo il quale la maggioranza di oggi di 308 deputati contro l’uso delle intercettazioni per il deputato del Pdl Nicola Cosentino non significa che la maggioranza di governo sia al sicuro. "Sottolineo - aggiunge il titolare del Viminale - che siccome veniamo, secondo il responso delle urne, da una situazione con oltre 316 voti di vantaggio la maggioranza deve essere assoluta...".

"Anche nella lotta al crimine - conclude il ministro leghista - non è indifferente avere un governo autorevole o appeso a un filo perchè un governo debole alla fine diventa inefficace nel contrasto alla criminalità".

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