Francesca Angeli
da Roma
Parole «legittime» che testimoniano la ricerca di un dialogo col mondo islamico. Non certamente volontà di contrapposizione. Per il leader della Casa delle libertà, Silvio Berlusconi, lintervento di Papa Benedetto XVI non rappresenta una critica al Corano ma il tentativo di trovare un punto di incontro.
«Mi sembra che le parole del Papa fossero assolutamente legittime - dice Berlusconi -. Erano, se vogliamo, una apertura, una provocazione positiva e quindi non credo che da parte nostra si possa avanzare alcuna riserva nei confronti delle sue parole e del suo operato».
E con un abbondante giorno di ritardo interviene anche il capo del governo dalla Cina. Romano Prodi, non potendo continuare a fare il pesce in barile, esce dalla tana anche se le sue parole in difesa del Papa suonano piuttosto fredde. «Non vi può essere alcuna polemica, il Papa ha già chiarito il senso autentico del suo pensiero - dice Prodi -. Il dialogo religioso e il rispetto di ogni fede sono essenziali e la religione non giustifica la violenza. Tutte le religioni debbono perciò essere impegnate per il dialogo, la reciproca convivenza e la pace nel mondo».
Stesso ritardo e stesso tono per il ministro degli Esteri, Massimo DAlema. «Le precisazioni della Santa Sede hanno compiutamente chiarito il senso autentico delle parole di Sua Santità Benedetto XVI», dice DAlema che si augura «sinceramente che ogni possibile malinteso sia dissipato e che possano perciò rientrare le reazioni emotive generatesi nel mondo islamico».
Nessuna offesa diretta allIslam nelle parole del Papa secondo il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini. «Credo che il Papa non abbia offeso l'Islam, perché ricordiamoci che le stesse cose sono accadute nel corso della storia del Cristianesimo, basta ricordare come è stata cristianizzata l'America Latina - dice lex ministro degli Esteri -. Non c'é quindi nulla di male nel dire che in alcune pagine del Corano c'è scritto che la spada può servire per affermare una religione». Alfredo Mantovano, senatore di An, presenterà a Palazzo Madama una mozione sulla tutela della libertà religiosa per impegnare il governo italiano in sede europea.
Molto più dure le parole del leader Udc, Pierferdinando Casini. «LOccidente si deve vergognare se dobbiamo chiedere spiegazioni al Papa per cose che non ha mai detto - osserva Casini, parlando alla festa del partito -. Non c'è bisogno di giustificare frasi che si giustificano da sole, non esiste nessuna guerra santa in nome di Dio perché in nome di Dio non si ammazzano poveri innocenti». Appassionata difesa delloperato di Ratzinger che però non sembra tenere conto del fatto che è il Vaticano stesso ad aver sentito la necessità di offrire una spiegazione affidata alle parole del nuovo Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone.
Il presidente Udc, Rocco Buttiglione, invoca lintervento dellUnione Europea e del governo italiano «a difesa del Santo Padre, oggetto di attacchi immotivati e inaccettabili» perché, aggiunge, «è necessario tutelare la libertà di opinione di chiunque ma anche il diritto di rivendicare le radici cristiane dellItalia e dellEuropa».
E se la Casa delle libertà si stringe compatta intorno a Papa Ratzinger, il centrosinistra invece al proprio interno raccoglie posizioni contrastanti. NellUlivo il margheritino Franco Monaco difende il Santo Padre e parla di fraintendimento. «Francamente non vedo perché intestardirsi nell'interpretare le parole del Papa come un affronto all'Islam, dopo le nette e ufficiali precisazioni dei suoi collaboratori, che hanno ribadito il rispetto e la volontà di dialogo di Benedetto XVI», dice Monaco.
Inaspettato lintervento del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, leader dellItalia dei Valori, che spiega il Vangelo al Papa, accusandolo di aver gettato benzina sul fuoco: «In un momento delicato come questo, nessuno, nemmeno il Papa, si può permettere di lasciarsi anche solo sfuggire affermazioni che possano alimentare una situazione già esplosiva», dice Di Pietro. Ora il Papa «si scusi e dia le spiegazioni dovute» ricordando che «nel Vangelo Gesù insegnava di porgere l'altra guancia e il primo esempio lo dovrebbe dare lui stesso». A Di Pietro replica con durezza il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, che lo definisce «arrogante».
Marco Rizzo, europarlamentare Pdci, approfitta delloccasione per ricordare che «la tradizione laica e marxista ha pari dignità di quella cattolica».
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