«Berlusconi ha evitato il disastro e si è opposto all’Europa pedofila»

Roma«Bisogna andare a votare: queste sono elezioni politiche perché potrebbero avere conseguenze sul governo». Umberto Bossi si professa ancora una volta «un alleato fedele», sicuramente il più fedele, di Silvio Berlusconi. E a pochi giorni dalle elezioni a conferma della sua dichiarazione di lealtà si lancia in un elogio a tutto campo del premier. Lo spettro che aleggia sulle regionali è quello dell’astensionismo e anche se il leader leghista si dice convinto che farà più male all’opposizione, invita gli elettori di centrodestra ad andare alle urne e per invogliarli fornisce loro una serie di buone ragioni.
«Berlusconi ha salvato il Paese dal disastro - dice Bossi -. Io sono diventato suo amico quando ha fatto cose importanti come fermare la famiglia orizzontale che proponeva un ministro europeo: meno male perché altrimenti ora avremmo il Paese pieno di matrimoni omosessuali». E non solo. Bossi ricorda quando «la Ue spingeva per far passare la pedofilia» e lui mandò «Calderoli per fermarla e Berlusconi non si oppose: anche lui era contro quelle schifezze». Il leader leghista attacca la sinistra ed in particolare Piero Fassino che avrebbe «celebrato a Torino un matrimonio tra due donne». Circostanza subito smentita dallo stesso Fassino.
Ma Bossi ne ha un po’ per tutti. Per Antonio Di Pietro che «abbaia troppo» e nutre «troppa rabbia e troppa ira contro Berlusconi». Impossibile quindi «sedersi ad un tavolo a parlare» con il leader dell’Italia dei Valori. E ne ha pure per Pierluigi Bersani: un faccia a faccia tra il leader del Pd e il premier «non avrebbe alcun esito positivo» per il Pdl.
Una stoccata tocca pure a Gianfranco Fini. Il leader leghista parla di riforme. Bossi vorrebbe iniziare dal federalismo fiscale ma è disponibile a confrontarsi sul percorso da affrontare. Anche sul presidenzialismo è possibilista perché, dice, «se il Paese da centralista diventa federalista il presidenzialismo non è un pericolo». Il confronto interno sulle riforme ci sarà ma soltanto con il premier perché, sottolinea Bossi, «il leader del Pdl è Berlusconi e non Fini».
Insomma l’alleanza col premier è inossidabile. Ma se la Lega è fedelissima non potrebbe essere Berlusconi ad impensierirsi ad esempio se al nord si realizzasse il sorpasso? In molti ritengono che queste saranno le elezioni che consacreranno la Lega come primo partito del nord. «È una cosa abbastanza logica - dice Bossi -. E Berlusconi non è preoccupato per questo. Anzi quasi è contento perché siamo una forza stabilizzatrice rispetto alle altre forze di governo».
Non c’è un fronte aperto con l’opposizione sul quale Bossi non stia al fianco del premier. Le polemiche con i giudici. «Forse Berlusconi ha chiamato in causa troppe volte la magistratura ma c’è il maledetto vizio di controllare il telefono», dice Bossi, rintuzzando le critiche al presidente del consiglio.

E pure sulla tormentata vicenda delle liste finita comunque con l’esclusione di quella del Pdl nel Lazio Bossi rispolvera vecchi ricordi quando «prima di consegnare le liste sulle scalinate del Viminale c’era da darsi un sacco di botte» e pure ora, prosegue «non è possibile che bastino un po’ di botte per impedire la consegna delle liste come pare sia avvenuto».

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