(...) Dopo la mattinata in piazza San Babila con la coordinatrice azzurra Mariastella Gelmini e la presidente dei Circoli Michela Vittoria Brambilla, il vicesindaco Riccardo De Corato e Maurizio Cadeo di An (prove di fusione in corso per il Pdl), nel pomeriggio il Cavaliere ha incontrato i grafici che hanno messo a punto il simbolo (fondo bianco con la scritta blu «Il Popolo della Libertà», il tricolore e la scritta Berlusconi presidente) e il primo manifesto elettorale («La sinistra ha messo in ginocchio il Paese. Rialzati, Italia!»). Dopo la pizza in pausa pranzo, Berlusconi ha portato a casa Manfredi Palmeri, il trentaquattrenne presidente del consiglio comunale, e il coordinatore regionale degli under 35, il bresciano Emanuel Piona, insieme a qualche (felicissimo) consigliere di zona. E il Cavaliere ha coinvolto i giovani chiedendo loro anche un parere sul simbolo elettorale e sulla campagna che si prepara ad affrontare: «Secondo voi qual è quello più diretto, leggibile e comprensibile? Vorrei che potessero leggerlo bene tutti, a tutte le età». Ai ragazzi ha parlato dellinizio della sua attività imprenditoriale e ha raccontato qualche barzelletta e molti aneddoti della sua giovinezza. E ha promesso: «Scriveremo insieme, a partire dalla settimana prossima, la parte del programma che riguarda i giovani e che trasformeremo subito in disegni di legge». Al centro dellattenzione casa e lavoro «per aiutare i ragazzi a costruirsi una famiglia».
Il presidente ha intenzione di puntare sui giovani e tra le certezze del futuro cè la candidatura in Parlamento di Lara Comi, di Varese, ex coordinatrice regionale dei giovani azzurri. Il Cavaliere desidererebbe avere in lista anche unaltra signora, Daniela Santanché, e ha confidato il proprio dispiacere nel caso in cui laccordo con An escludesse dal Parlamento la leader della Destra. In ogni caso, la Lombardia si prepara ad esprimere numerose donne.
Il tema delle candidature riguarda anche i consiglieri comunali di Milano, che lunedì si riuniranno con lobiettivo di stendere un documento comune in cui si chiede di avere almeno un rappresentante di Palazzo Marino in Parlamento e, inoltre, di poter esprimere eventuali, futuri nuovi assessori quando arriverà il rimpasto in arrivo dopo lassegnazione dellExpo. Il timore che si confidano lun altro i consiglieri è che possano essere alcuni grandi esclusi dalle candidature in Parlamento a trovare posto nella giunta Moratti. In più, fanno notare a Palazzo Marino, è dal 2001 (quando è toccato agli assessori Maurizio Lupi, Luigi Casero e Antonio Verro e al consigliere Egidio Sterpa) che Milano non manda in Parlamento un suo rappresentante «nuovo».
Sarà un milanese a guidare i 120mila difensori del voto, ovvero i rappresentanti di lista del Popolo della libertà che saranno presenti ai seggi per difendere le ragioni del Pdl. Si tratta delleurodeputato Mario Mantovani, sindaco azzurro di Arconate. La campagna elettorale è aperta.