Roma - «La luna di miele continua». A cena con i senatori del Pdl al Casino dell’Aurora Pallavicini di Roma, Berlusconi non nasconde la sua soddisfazione. Perché, dice, «gli elettori apprezzano quel che stiamo facendo». Una considerazione, questa, suffragata da «quel che si vede in giro». Visto che, racconta, «mi riesce difficile andare per strada perché si fermano le auto e le persone scendono per salutarmi». «Una situazione imbarazzante», ammette, «una cosa che non mi era successa mai in questi 15 anni». Ma a sostegno del buon operato dell’esecutivo il Cavaliere sfodera anche l’ultimo sondaggio di Euromedia secondo cui «il gradimento del governo nel suo complesso è al 62,8%».
Una luna di miele che Berlusconi vuole capitalizzare. Intanto, accelerando al massimo l’iter che porterà alla definitiva fusione di Forza Italia e An nel Pdl e poi «ripartendo in autunno, facendo da zero una vera riforma di ammodernamento del Paese». E proprio sul fronte del partito unico, Berlusconi ha convocato a sorpresa a Palazzo Grazioli il coordinatore di Forza Italia Verdini, il reggente di An La Russa e il capogruppo del Pdl al Senato Gasparri. Da risolvere c’è infatti il tira e molla sul peso specifico dei singoli partiti. Con Verdini che sarebbe intenzionato ad accettare un rapporto 70% contro 30% solo nel caso in cui Forza Italia non si debba far carico dei partiti minori. Al contrario, avrebbe detto il coordinatore azzurro, la proporzione dovrebbe essere 75 a 25. Il processo, dunque, inizierà a giorni visto che già prima della pausa estiva si è deciso di dar vita al Comitato politico e a quello per lo Statuto. Perché - spiega il vicecapogruppo Pdl alla Camera Napoli - con «l’opposizione divisa tra il dualismo Veltroni-Di Pietro e quello Ferrero-Diliberto» dare «un segnale d’unità» è «ancora più importante». Per questo l’obiettivo è di concludere l’iter costitutivo del Pdl prima delle europee.
Durante la cena con i senatori (alle 22.30 è arrivato anche il presidente Schifani), il Cavaliere conferma che non parteciperà alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Una scelta che non è dettata dalle polemiche sul Tibet, ma dalla volontà di non allontanarsi troppo dall’Italia proprio nella settimana che precede la pausa estiva. A Pechino, spiegato Berlusconi, «fa caldissimo, più di 50 gradi, e c’è molta umidità». L’Italia, ha aggiunto, «sarà comunque rappresentatissima dal ministro degli Esteri Frattini».
Sul fronte governo, invece, lunedì sera ad Arcore - durante la consueta cena con Bossi - Berlusconi si è detto pronto a intervenire sulle quote latte. Quando il Senatùr ha spiegato che ci sono «circa 5.500 aziende agricole che sono ormai alla canna del gas», infatti, il Cavaliere non ha battuto ciglio. E si è impegnato a sostenere la battaglia del Carroccio sia in Europa che sul fronte italiano. Perché, ha concordato, «è una situazione inammissibile». Il punto, infatti, è che dal 1995 l’Italia continua a incassare multe a causa di una produzione di latte che supera costantemente le quote Ue. Per un totale di circa tre miliardi di euro da spalmare, appunto, su 5.500 aziende. «In pochi anni - ha fatto presente il ministro Zaia durante la cena - rischiamo che ne falliscano la metà». Così si è deciso di intervenire.
O spalmando il 30% della multa di un miliardo e 850 milioni in rate quarantennali oppure cercando addirittura di «congelare» il debito. Non a caso, ad Arcore era presente anche il ministro dell’Economia Tremonti oltre a Calderoli, Maroni, Giorgetti e Brancher.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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