RomaCrederci ci crede niente, nonostante più dun ambasciatore - non solo Letta, ma anche alcuni ministri - gli abbia fatto sapere che Fini è disponibile a incontrarlo faccia a faccia per cercare finalmente latteso chiarimento. Il presidente della Camera sarebbe pronto a tirare il freno a mano e riprendere il dialogo, al punto da non escludere di alzare il telefono e chiamare direttamente il Cavaliere per proporgli il rendez vous estivo. Berlusconi ascolta i pontieri e tace. Tanto con lex leader di An il problema è sempre lo stesso: una cosa è quel che dice o manda a dire, altro quel che fa. Vedi il ddl intercettazioni che dopo aver avuto la benedizione dellufficio di presidenza del Pdl è tornato nel frullatore della Commissione giustizia della Camera. E poi Fini è solo un tassello di un problema più ampio, un nuovo accerchiamento giudiziario che - ragiona Berlusconi - vede le procure muoversi insieme ai giornali, con lopposizione (e non solo) a fare da cassa di risonanza. Come ai tempi di Tangentopoli. Ma con la novità dei ricorsi al Tar, visto che a margine del Consiglio dei ministri sul caso Piemonte Bossi e Calderoli sono tranchant con il premier: vogliono sfilare la presidenza a Cota per sentenza, è arrivato il momento di farsi sentire.
Pezzi diversi di uno stesso puzzle, è la convinzione di Berlusconi. Che in serata si farà sentire davvero e non solo sulla vicenda Piemonte. Fini può aspettare. Ci si penserà al momento opportuno, anche perché il Cavaliere non riesce a togliersi dalla testa che qualunque incontro finirebbe in un niente di fatto. Troppa la diffidenza e troppe le ruggini. E poi, più gli ambasciatori finiani gli mandano a dire che ormai lex leader di An ha ottenuto ciò che aveva chiesto (dimissioni di Scajola, Brancher e Cosentino e ritocchi al ddl intercettazioni) più il premier deve mordersi la lingua. Perché se Fini non avesse fatto da sponda allopposizione ogni volta che ne ha avuto la possibilità (la calendarizzazione lampo della sfiducia a Cosentino ancora non gli è andata giù) forse le cose sarebbero andate in modo diverso. Di certo ci sarebbe stato più tempo per ragionare su una controffensiva. Che Berlusconi decide di affidare ancora una volta a un audio-messaggio ai Promotori della libertà della Brambilla.
La nuova P3, dice, non esiste ed è solo «una vergognosa montatura» pensata dalla «sinistra» e dai suoi «giornali» per «indebolire» il governo cercando con «falsi teoremi» di «coinvolgere il presidente del Consiglio». Insomma, è in atto il tentativo di «infangare» lesecutivo e «ribaltare per via giudiziaria il risultato delle urne». «Siamo di fronte - attacca il Cavaliere - alleterna pretesa e alleterno sogno della sinistra di far diventare maggioranza la minoranza con un gioco di prestigio». Invece, aggiunge, «abbiamo vinto tutte le sfide elettorali degli ultimi due anni», dalle «elezioni politiche alle europee fino alle amministrative e alle regionali» perché «siamo il governo della legalità». E dunque «nella realtà» ma soprattutto «nei numeri» in Parlamento «non ci sono ipotesi diverse» rispetto a questo esecutivo. Per questo «completeremo programma e legislatura», aggiunge rilanciando la riforma della Giustizia «già in cantiere» e quella del fisco per «ridurre la pressione fiscale».
Anche per questo Berlusconi ribadisce in Consiglio dei ministri lintenzione di passare il mese di agosto a Roma, per rilanciare lazione di governo e per mettere mano al Pdl. Si vedrà se alla fine ci sarà anche latteso faccia a faccia tra premier e presidente della Camera. Di certo, nonostante i segnali di fumo che arrivano dai finiani, difficilmente si riuscirà a trovare un punto dincontro. Perché lex leader di An è sì favorevole a cambiare la formula dei triumviri con un coordinatore e un vice, ma per la poltrona più alta appoggerebbe solo un esponente di Liberamente (la Gelmini) incassando però il vice.
Berlusconi non ci sta: «Fango per ribaltare il governo con i giudici»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.