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Berlusconi punta al gruppo di responsabilità: "Servono 20 deputati per compensare i finiani"

Nuovo vertice a Palazzo Grazioli. Frattini: "Prevarranno ragionevolezza e saggezza anche da parte della Lega". Berlusconi: "C’è chi spinge per rompere, noi andiamo avanti". Il premier punta a una pattuglia per sostituire i finiani. Dimissioni dei finiani dagli incarichi direttivi nel Pdl

Berlusconi punta al gruppo di responsabilità: 
"Servono 20 deputati per compensare i finiani"

Roma - "C’è chi spinge per rompere, come la Lega. Noi proviamo ad andare avanti, sto trovando chi può permetterci di andare avanti". Silvio Berlusconi, incontrando oggi diversi ministri, non ha nascosto l’obiettivo che, se realizzato, potrebbe allungare almeno di alcuni mesi la vita della legislatura: sostituire i finiani con i voti di un gruppo di parlamentari che si ispirino a quella che giornalisticamente è stata già ribattezzata la pattuglia di "responsabilità nazionale".

La strada del governo "Siamo tutti assolutamente d’accordo nel non andare al voto. Credo che prevarra la ragionevolezza e la saggezza anche da parte della Lega". Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine di un vertice a Palazzo Grazioli, a cui hanno preso parte praticamente tutti i ministri del Pdl: "Non è nostra intenzione di galleggiare". "E' stato confermato lo sviluppo di ieri sera, quella è la strada, siamo tutti d’accordo sul non andare a votare e anche da parte della lega prevarranno la ragionevolezza e la saggezza". Frattini ricorda che il Carroccio ha sempre dato il suo sostegno al governo. E a chi gli chiede se Umberto Bossi ha tirato la corda con le sue recenti affermazioni, il ministro degli Esteri spiega che ha solo "posto il problema di non galleggiare, ma si è visto che non è nostra intenzione". Frattini riferisce inoltre che nel corso della riunione nella residenza romana del presidente del Consiglio non si è parlato né del nuovo ministro dello Sviluppo economico né del preannunciato incontro con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, relativo al contrasto tra il Pdl e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. 

Una pattuglia di responsabilità nazionale Secondo fonti vicine alla maggioranza, la pattuglia di responsabilità nazionale potrebbe anche costituirsi dal punto di vista parlamentare in un vero e proprio gruppo. Siamo ancora nel campo delle ipotesi, raggiungere quota venti parlamentari è impresa ardua, per alcuni dirigenti si tratta solo di un modo per prendere tempo in attesa che i finiani strappino. Ma sui numeri intanto si ragiona, e i numeri sono questi: l'Mpa (5 deputati), i Repubblicani (3), le minoranze linguistiche (3, eletti però con il centrosinistra), Noi Sud (5), qualche finiano e qualche Udc insoddisfatto potrebbero convergere in un gruppo parlamentare autonomo ispirato proprio al motto della "responsabilità nazionale". Magari con l’aggiunta di qualche deputato del Pdl per raggiungere la quota necessaria a costituire un gruppo parlamentare.

Il programma prima di tutto Berlusconi, oggi, ha invitato i ministri a "concentrarsi sul programma", a individuare e comunicare quei punti dell’agenda di governo sui quali è possibile ottenere alcune convergenze, da parte delle micro forze politiche e di alcuni singoli. Un progetto sostenuto nei giorni scorsi da colombe come Gianni Letta e alcuni dei ministri di Liberamente. "Vedremo se i finiani ci sosterranno, io di loro non mi fido, ma comunque possiamo essere autosufficenti anche senza di loro. O almeno ci proviamo...", ha detto il premier ai ministri. E poi c’è l’Udc. Con loro va fatto un discorso diverso, mirato, innanzitutto rivolto al delicato tema della giustizia. O, almeno, a questo punta Berlusconi quando pensa a Pier Ferdinando Casini, che ciclicamente tenta di convincere attraverso contatti diretti.

Le mosse dei finiani Bocchino fa sapere che, entro oggi, ci saranno le dimissioni di tutti i componenti di Futuro e libertà che ricoprono incarichi direttivi nel Pdl a livello nazionale e locale. "Se si andasse al voto domani due cose sono certe: la prima è che noi non faremo alleanze spurie, perchè non è pensabile che un soggetto di area moderata possa dar vita ad alleanza con la sinistra - spiega Bocchino - la seconda è che il terzo polo non è pensabile: in un sistema bipolare non è possibile e non ha senso". Bocchino spiega che al Fli non interessa "fare un terzo polo centrista", ma "costruire un’alternativa, un altro centrodestra, il vero centrodestra di cui il paese ha bisogno".

Poi avverte: "La settimana prossima si iscriverà al gruppo il trentaseiesimo deputato".

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