Luca Telese
da Roma
Si pronuncia subito su uno dei nodi più dolenti fra quelli che turbano i rapporti nella Casa delle libertà, la sfida tra i due (attuali) candidati della coalizione per la poltrona di sindaco di Roma, uno di An e uno Udc, Mario Baccini e Gianni Alemanno: «Lunica soluzione ragionevole, da trovare assolutamente - assicura - è quella di presentare un unico candidato della coalizione». Parola del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ma progetto non facile da realizzarsi, se è vero che in serata entrambi i partiti in competizione confermavano, per ora, le proprie candidature. Poi un pensiero per mamma Rosa: «Mia madre - dice il premier - è sempre piena di preoccupazioni per me, perché conosce i miei orari e si preoccupa giustamente, presumendo che una persona normale con questi orari e con il carico di lavoro che svolgo dovrebbe essere stanca». Infine lesternazione politicamente più importante, quella sulla cosiddetta «par condicio», che lui vorrebbe modificare, in vista delle elezioni.
La festa dellImmacolata, per il presidente del Consiglio non è stato un giorno di riposo, anzi, unoccasione in cui fare i conti con le divisioni della coalizione: «Va bene lattacco a tre punte - ironizza con un pizzico di amarezza il Cavaliere - ma ricordiamoci che i voti dobbiamo toglierli allaltra parte». E così aggiunge che bisogna lavorare insieme «per convincere della qualità e della quantità del lavoro fatto coloro che sono indecisi, perché delusi, in quanto colpiti da una disinformazione quotidiana su tutto ciò che abbiamo fatto».
Intanto, lui lesempio oggi lha dato, incontrando i partiti minori della coalizione e lanciando un segnale che gli stava molto a cuore: «Credo che con tutti si sia raggiunta la possibilità di averli insieme a noi. Questo mi rende ancora più ottimista per il risultato delle elezioni». Anche perché, lultima carta del premier è il recupero di un vecchio classico mai abbandonato, lipotesi del partito unico di centrodestra: «Lo dovremo garantire - dice il Cavaliere sorprendendo un po tutti, che lo consideravamo un progetto accantonato - fondendo i principali partiti in ununica forza politica. Questo è il mio disegno strategico».
Ovvio, però, che il cuore dellesternazione di ieri riguardasse la questione più delicata, ovvero la regolamentazione della campagna elettorale: «Sono sempre rimasto sulla stessa posizione». E infatti insiste sullidea di modificare quella che definisce «impar» condicio: «Quando avremo la riforma elettorale approvata - risponde il presidente del Consiglio ai giornalisti che lo attendono alluscita da Palazzo Grazioli - parleremo (con gli alleati, ndr) anche del modo di comunicare agli italiani le cose che abbiamo fatto al governo. In quel momento, forse, sarà opportuno mettere sul tavolo limpar condicio». Poi, per chiarire quale, a suo avviso, sia il tasto dolente: «Non credo sia giusto - ribadisce Berlusconi - che un partito come Forza Italia, che ha avuto il 30 per cento dei voti ed è rappresentato in modo corrispondente in Parlamento, possa avere in televisione lo stesso spazio di un partito che si presenta magari per la prima volta.
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