Il concetto, laveva messo nero su bianco nei giorni scorsi, in una lettera spedita direttamente al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «Caro Presidente - ha scritto, in sostanza, il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, al vertice della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni di Palazzo Madama - mi sembra opportuno, in questa fase di dibattito politico, accelerare il processo che dovrà portare alla formazione del partito unico dei moderati. Ad esempio, formando fin dora un unico gruppo parlamentare». La lettera di Grillo (di cui abbiamo dato notizia in esclusiva su queste pagine) è stata recapitata tempestivamente allindirizzo giusto. E il premier, che su queste cose non ci mette un amen a recepire il messaggio, ha subito gradito. Anzi ha talmente gradito che ha assunto lidea in prima persona - nessuno, per carità, si permette di insinuare che se nè impadronito - e lha portata avanti, fino allannuncio «ufficiale» di ieri, nel corso di un intervento al seminario del Gruppo di Todi.
In sintesi: Berlusconi sostiene che i gruppi parlamentari del centrodestra, e quindi Forza Italia, Udc e Alleanza nazionale, dovrebbero operare una «fusione» a settembre, anche mischiandosi fisicamente sui banchi della Camera e del Senato. Il presidente, comunque, precisa anche che i partiti della Casa delle libertà, pur dando vita a un soggetto nuovo, dovrebbero presentarsi con simboli separati alle elezioni del 2006 «per ragioni tecniche», perché la legge elettorale non consente il simbolo unico.
«Sono il primo degli utopisti - ribadisce Berlusconi -, ma ho i piedi ben saldi per terra. Bisogna essere immaginifici, ma anche concreti. E noi non possiamo rinunciare a dei voti andando alle elezioni con un unico segno». E ancora, sul partito unitario: «Io non posso garantire al 100 per cento il suo miglioramento - sottolinea ancora - ma è possibile iniziare subito con una fusione dei gruppi parlamentari alla ripresa dei lavori, così che sarà visibile plasticamente che non ci sono più partiti divisi, ma uniti. Andare oltre l'estate ci costringerebbe a forzature. Per questo tutti i partiti, le associazioni e i club che vogliono aderire debbono farlo senza esitazioni. È un percorso ragionevole, impegnativo, ma entusiasmante».
Proprio il concetto espresso in primogenitura da Grillo che, da fedele anticipatore del pensiero berlusconiano, accetta con gioia lo scippo e si dichiara assolutamente soddisfatto della piega presa dagli avvenimenti: «Ma ora lavoriamo tutti - conclude - per realizzare lidea».
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