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Berlusconi: "Se vado a parlare in una Tv è considerato un atto delinquenziale"

Il premier interviene alla Festa del Pdl a Milano e parla tutto campo. Il giudizio sul presidente Obama: "E' una grande persona". Missione in Afghanistan, "la sinistra si vergogni". "Nessuno ci dividerà dalla Lega". "Nel Pdl nessun litigio, solo confronto di posizioni"

Berlusconi: "Se vado a parlare in una Tv 
è considerato un atto delinquenziale"

Milano - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interviene alla Festa del Pdl a Milano e parla tutto campo. Dai suoi rapporti con il presidente americano Barack Obama, alla crisi e conomica e le decisioni del G20, all'azione del governo. Poi parla dei rapporti con la Lega: "Con la Lega abbiamo un'amicizia ed un affetto ed una maggioranza che nessuno riuscirà ad allentare".
Poi attacca la sinistra sulla Tv. "Se io vado a parlare in una tv è uno scandalo, se vado in una seconda televisione divento un dittatore, se vado in una terza siamo al regime e in una quarta siamo ad un atto delinquenziale. Invece Barack Obama è andato in cinque diverse televisioni a spiegare la sua riforma sanitaria e ha fatto bene, perché i leader devono prima di tutto informare i cittadini".

Nel Pdl nessun litigio Non c'é stato alcun litigio. Si confrontano solo le posizioni. Non ascoltate ciò che dicono le gazzette della sinistra, i giornali e le televisioni", afferma il premier eparlando del dibattito interno al Pdl e in particolare sui temi etici con implicito riferimento a Gianfranco Fini. "Il nostro - ha detto - è un grande partito della libertà. Lo era Forza Italia e mi accusavano che fosse un partito anarchico perché ognuno poteva dire ciò che voleva". "Ci sono diversità - ha proseguito - ma queste sono una ricchezza. Si discute e poi si vota e quel voto deve essere rispettato da tutti ma se si tratta di temi etici sarà lasciata libertà di coscienza a tutti" 

"Obama è una grande persona" "Con Obama i rapporti sono facili, é una persona ironica ed autoironica e devo darvi una buona notizia: è uno molto bravo. Quando lo vedevamo parlare con il gobbo, con tutto scritto davanti, ci chiedevamo se fosse solo uno che sa leggere bene. Invece c'é, e alla grande, e questa è una cosa che ci deve rendere contenti e soddisfatti, perché abbiamo bisogno che la più grande democrazia del mondo sia in mani affidabili, per decidere insieme a noi ma con grande peso proprio del nostro destino negli anni a venire". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi chiudendo la festa del Pdl a Milano e definendo "un grande discorso" quello del presidente Usa Barack Obama alle Nazioni Unite.

La battuta su Michelle Oama "Vi devo portare tanti tanti saluti da un signore che è abbronzato e si chiama, si chiama... Barack Obama. In spiaggia vanno in due perché è abbronzata anche la moglie Michelle". Con questa battuta il premier Silvio Berlusconi apre il suo discorso alla Festa del Pdl a Milano.

Compleanno all'Aquila "Martedì festeggerò i miei 27, anzi no 37 anni (sapete che non sono forte in matematica) consegnando, dopo le prime 94 villette, i primi 500 di 4 mila appartamenti per i 30 mila terremotati che hanno perso la casa".

Crisi economica e governo "Oggi non dobbiamo più avere paura. Lo dico anche agli imprenditori di investire con coraggio". Lo ha detto il premier ricordando gli interventi del governo: "abbiamo agito prima degli altri, abbiamo garantito gli ammortizzatori sociali a tutti coloro che hanno perso il lavoro e abbiamo scoperto che abbiamo un sistema bancario più solido degli altri perché siamo grandi risparmiatori". "Dobbiamo - ha proseguito - perseverare in questa direzione senza paura"."Abbiamo lavorato bene, sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto, e della mia squadra di governo, delle mie ministre, tutti sanno che ho un debole per l'altra metà del cielo.... Lavoreremo bene nei prossimi quattro anni, perché abbiamo introdotto nella politica due elementi nuovi: governabilità e rispetto degli impegni presi".

Gelmini simbolo sexy ma anche di serietà Il presidente del Consiglio ha sollecitato l'applauso all'arrivo alla festa del Pdl del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: "Un applauso al ministro Gelmini - ha detto - che la sinistra vuole far passare come il simbolo sexy del governo". "Italo Bocchino - ha aggiunto - che è in minoranza, ha detto che è vero. Sarà vero ma è anche il simbolo della serietà delle nostre ministre. Sta lavorando per la scuola e per l'università per rendere i nostri giovani protagonisti nel mondo del lavoro".

G20 e nuova economia Il premier riassume i risultati del G20 a Pittsburgh dal quale è appena rientrato. "La nuova economia e finanza si svilupperanno su basi etiche e morali e stiamo scrivendo queste regole tutti insieme", afferma. "Per la prima volta abbiamo deciso che ci occuperemo insieme di diminuire la temperatura del pianeta, perché farlo da soli sarebbe donchisciottismo". E ancora: "Abbiamo deciso di ridurre i bonus per i dirigenti bancari e che non si lanciano in speculazioni spericolate e abbiamo dato il compito allo Iosco di studiare il fenomeno della speculazione internazionale, una mia fissa, per diminuirla e se possibile cancellarla".

"Afghanistan, l'opposizione si vergoni" "A questa opposizione che brucia la bandiera americana e quella di Israele e dice meno sei dopo la morte dei nostri soldati dico: vergogna, vergogna, vergogna", ha gridato il premier. "Sono orgoglioso dei nostri militari, dei nostri carabinieri, dei nostri aviatori e dei nostri marinai - ha aggiunto - che sono là a difendere la pace e per creare la democrazia". Berlusconi ha quindi ricordato il pericolo della corsa al nucleare da parte dell'Iran: "un giorno prima che l'Iran riesca ad avere la testata nucleare penso che Israele sarebbe pronta ad attaccare e questo sarebbe un disastro per tutto il mondo". Berlusconi ha quindi spiegato il perché dell'impegno italiano in Afghanistan, in Libano e nei Balcani: "Non solo per portare la pace in quei paesi come l'Afghanistan ma anche perché in questo modo possiamo contare nel consenso internazionale".

"Non siamo un partito ma un popolo" Gianfranco fini dice che i partiti non sono più adeguati e bisogna dare spazio alle fondazioni? "Noi non siamo un partito, ma un popolo", dice Berlusconi. "Noi abbiamo fatto la cosa straordinaria di metter insieme i moderati - afferma - gli uomini di buon senso e di buona volontà che credono nella libertà e vogliono restare liberi". "Non vogliamo essere un partito o una parte di qualcosa - prosegue - ma un intero popolo di italiani che crede nella religione della libertà".

"Discorso del '94, nulla da cambiare" Di fronte al popolo della liberta' il premier  rilegge il discorso fatto nel febbraio del '94 per la sua "discesa in campo". "Lo faccio per dimostrare la nostra coerenza, per dimostrare che non abbiamo mai cambiato posizione - spiega - lo faccio perché ieri notte, rileggendolo, mi sono impressionato: non c'é un solo aggettivo da cambiare". 

Nè stato di polizia fiscale nè patrimoniale "Un piccolo avvertimento ai signori che non ci votano: la sinistra ha un programma ben preciso. Vuole farci perdere libertà nelle nostre operazioni di spesa, rimettere l'Ici, aumentare la tassa sulle rendite finanziarie, diminuire il debito pubblico che ha creato introducendo un'imposta patrimoniale progressiva. Fin quando saremo maggioranza del Paese questo non potrà succedere". "uno Stato di polizia tributaria come voleva Visco fino a quando saremo qui, e dato che saremo qui per sempre questo Stato non lo permetteremo mai".

"La sinistra vuole spalancare le frontiere a tutti". "Non lo fa per spirito caritatevole ma perché ha una strategia: dare il diritto di voto a tutti sperando che la votino". "Non riusciranno a cambiare la maggioranza dei moderati, quella maggioranza che ha fatto la storia della Repubblica".

Lotta alla mafia "Nessuno ha fatto tanto come noi nella lotta alla mafia.

Abbiamo arrestato capi delle cosche mafiose, abbiamo sequestrato 4 miliardi e mezzo di beni mobili e immobili, abbiamo rafforzato i poteri del commissario antimafia e abbiamo confermato il regime duro per i detenuti per mafia".

 

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