Berlusconi: «Sud essenziale per battere la crisi»

Berlusconi: «Sud essenziale per battere la crisi»

nostro inviato a Bari

Legge elettorale per le europee. Ma soprattutto federalismo fiscale e riforma della giustizia. Tre tappe fondamentali, un obiettivo comune: trainare l’Italia «fuori dalla crisi». Silvio Berlusconi ribadisce i due punti chiave del governo. Per tranquillizzare tutti. Per assicurare innanzitutto alla platea, composta da politici e pugliesi, giunti a Bari per inaugurare la settantaduesima edizione della Fiera del Levante, che il disegno di legge sul fisco federale non rappresenta in alcun modo una «minaccia per il Sud». Anzi, «è vero il contrario», visto che «può segnare un cambiamento epocale, soprattutto per il Mezzogiorno». Quindi, chi mette in giro «paure infondate» appartiene alla «politica cattiva». Quella che da mesi vuol far credere questo: federalismo obiettivo solo della Lega e riforma della giustizia «pallino» del premier e del Pdl.
Per Berlusconi non è così. E nonostante dichiari di non voler leggere il «mattone» che si era preparato, con l’elenco di «tutte le cose fatte dal governo, nei 5 anni precedenti, a favore del Sud», un cosa ci tiene a rimarcarla: «Dobbiamo sfruttare l’occasione e vi prometto l’impegno del governo per il cambiamento positivo nel Mezzogiorno, il cui sviluppo è fondamentale per far uscire l’Italia dalla crisi. Che ci tocca tra l’altro particolarmente, visto che il nostro Pil è a crescita zero».
Ma tant’è. Intanto, con il federalismo fiscale «si coniugherà l’onere delle tasse con l’onore della spesa, attraverso l’introduzione di un budget preciso, per capire chi, tra gli amministratori locali, fa cosa». E poi, stop alla telenovela sull’Ici: «L’abbiamo abolita perché si colpiva un bene primario, prezioso per ogni famiglia, e vi garantisco che non verrà più reintrodotta». Anche perché, «una cattiva tassa rimane tale, a prescindere da chi la imponga». Sia esso lo Stato o il Comune.
Sul fronte giustizia, invece, Berlusconi ricorda che «uno dei segni di debolezza, anche internazionale, del nostro Paese è l’assenza della certezza del diritto». «Noi - prosegue poi il Cavaliere - siamo dalla parte dei tanti che fanno con onestà e sobrietà il proprio dovere e che non avranno nulla da temere da questa nostra riforma, che velocizza i tempi e garantisce ai cittadini di poter disporre di un giudice terzo».
Ma c’è pure dell’altro nella mattinata barese del Cavaliere. Innanzitutto, il ringraziamento al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per l’aiuto «concreto portato al governo per risolvere la questione rifiuti in Campania». Un passaggio apprezzato dalla platea, che applaude convinta. E che, poco prima, aveva fischiato invece il sindaco di Bari, Michele Emiliano, per i suoi attacchi al governo sul versante scuola e, subito dopo, sulla questione rifiuti.
Da Bari a Gubbio, dove il premier, intervenendo telefonicamente al seminario di Forza Italia, ritorna sulla legge elettorale per le europee. E assicura: la maggioranza del governo ha i numeri per preparare una legge. E questa, precisa, prevederà «lo sbarramento al 5% e liste preparate dalle forze politiche». Cioè, senza preferenze.

Sul fronte Pdl, aggiunge il Cavaliere: «Oggi non ci sono più dissonanze: dolorosamente abbiamo dovuto constatare che l’Udc se ne è andato, ma di contro abbiamo potuto consolidare il vantaggio di non avere qualcuno che sistematicamente si opponesse a molte delle nostre iniziative». Sul partito unitario, fa notare Berlusconi, «anche i nostri alleati erano molto scettici, ma ci siamo riusciti».

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