Berlusconi: «Veltroni smentito da Rutelli»

«Lo slogan del candidato sindaco di Roma del Pd Francesco Rutelli è “Roma più pulita, più sicura, più curata”. Così Veltroni viene smentito anche dal suo fedele alleato Rutelli, perché questo vuol dire che finora la capitale non è stata nè curata, nè pulita, nè sicura. Evviva Veltroni sindaco...». Silvio Berlusconi chiama così l’applauso per Gianni Alemanno, seduto in prima fila accanto a Gianfranco Fini e ad altri esponenti del Popolo della Libertà. Il candidato sindaco del Pdl si alza in piedi, stretta di mano con il Cavaliere, tra applausi e slogan contro Veltroni e Rutelli. La sala del Palazzo dei Congressi all’Eur è affollatissima, circa 4000 persone. L’occasione è la manifestazione delle donne del Popolo della Libertà, un appuntamento per cui sono arrivate nella capitale tantissime rappresentanti del Pdl da tutte le regioni italiane. In prima fila, accanto ai due leader Berlusconi e Fini, anche molte esponenti capitoline come Giorgia Meloni e Beatrice Lorenzin.
Dalla capitale parte l’invito per tutte le donne italiane a unirsi al Popolo della Libertà, proprio perché, come lo stesso Berlusconi spiega «donna è una parola che deriva dal latino domina, padrona: voi siete le nostre padrone». Non è sicuramente un caso se, nei vari interventi fatti nella sala del Palacongressi ci siano stati diversi riferimenti all’operato di Rutelli, ai suoi slogan come candidato del Pd, a come il centrosinistra abbia governato male la città, allo stato di degrado in cui Veltroni ha abbandonato la capitale. In un certo senso, sulla falsariga di quello nazionale, il messaggio lanciato è «rialzati Roma». A chi pensa che la partita del Campidoglio sia chiusa, dando Rutelli già per vincente, replica direttamente Gianfranco Fini: «La partita è tutta da giocare. Lo dimostrano anche gli ultimi sondaggi che danno Alemanno in netta crescita. Rutelli ha fatto l’accordo con la sinistra radicale con la speranza di avere dei voti in più. Al primo turno sicuramente non vince e negli ultimi 15 giorni ne vedremo delle belle». A poco più di quindici giorni dalle urne l’ipotesi del ballottaggio per decidere il futuro sindaco sembra infatti sempre più probabile. E in quel caso, come più volte ribadito anche da Alemanno negli ultimi giorni, si chiederà l’apparentamento con La Destra di Storace. «Chi dovesse poi dire di no a questo - tuona Fini - se ne assumerà la responsabilità. Sono sicuro che però saranno direttamente gli elettori a preferire Alemanno a Rutelli. Per fortuna gli italiani votano con la loro testa». Secondo il leader di via della Scrofa «i romani si trovano di fronte a una possibilità senza precedenti. Alemanno e Antoniozzi hanno la possibilità di strappare alla sinistra Comune e Provincia, e di mettere insieme per la prima volta tre momenti istituzionali di rilievo, con il governo nazionale, salvo il momentaneo interregno del centrosinistra al governo regionale, una politica organica ben abbinata».
Oramai è quasi sera.

Prima di lasciare il Palazzo dell’Eur, Fini si ferma a chiacchierare con qualche cronista e non perde l’occasione per lanciare qualche altra stilettata a Rutelli, un uomo che rappresenta «l’incongruenza del Pd» poiché «è co-fondatore del Pd e quando parla da vicepremier usa le stesse parole di Veltroni, dicendo basta all’alleanza elettorale con la sinistra, ma quando indossa l’abito del candidato sindaco non usa le stesse parole, poiché al Comune ha riproposto la medesima coalizione che ha sancito il fallimento di Prodi».

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