Berlusconi: Veltroni uomo delle fantasie Il Pd: "Antiquariato"

Il leader del Pdl: "Non toccheremo la tassa sulle rendite finanziarie, la sinistra vuole aumentarla al 20%. Il mio governo sarà composto da 60 persone". Pubblica amministrazione: "Bloccare le assunzioni"

Berlusconi: Veltroni 
uomo delle fantasie 
Il Pd: "Antiquariato"

Roma - "Ormai gli italiani sanno che Veltroni è uomo delle fantasie". Lo afferma il leader del Pdl, Silvio Berlusconi che, traendo spunto dal diverbio sulla possibilità di tenere il duello in tv, attacca frontalmente il candidato premier del Pd. "Ormai - dice il Cavaliere a Radio 24 - tutte le cose che ha detto sono scadute e sono certo che nessun italiano di buon senso sarà tanto ingenuo da affidarsi a lui. Veltroni - ha aggiunto il leader del Pdl - si è rovinato con le sue mani, credo che tutto sia scaduto a comica e a ridicolo e che non ci sia più un italiano di buon senso che può essere affascinato dalla messa in scena, dalla fiction che lui ha creduto di presentare agli italiani credendo che fossero degli ingenui".

Veltroni, rischio declino Il leader del Pd non replica direttamente all'accusa del Cavaliere, ma ribadisce che il Paese deve mettersi alle spalle l’ultimo quindicennio, "dobbiamo riprendere uno spirito di un civile confronto politico", mentre ora "non riusciamo ad essere liberi da aggressioni e argomenti che sembrano essere estratti da un reparto di antiquariato, del quale però non dovremmo più usufruire", perchè "ora è il futuro e se c’è la determinazione, la forza e l’energia, il cambiamento ci sarà". "Non è il momento delle mezze misure - ribadisce Veltroni - ma servono decisioni forti, altrimenti si rischia un progressivo declino che l’Italia non può più permettersi".

Rendite finanziarie Berlusconi torna su un argomento molto sentito dagli elettori, il tema assai delicato della tassazione delle rendite finanziarie. "Noi la lasceremo così com’è, la sinistra vuole aumentarla al 20 per cento". Così il candidato premier del Pdl a risponde a una domanda sulla tassazione delle rendite finanziarie. Il Cavaliere puntualizza sulla opportunità di armonizzare la tassazione delle rendite finanziarie in chiave europea: "Allora bisogna rivedere tutta l’ipotesi della tassazione". Secondo l’ex presidente del consiglio si dovrebbe, in tal caso, "cominciare a ridurre l’aliquota dal massimo che è oggi, superiore a qualunque aliquota europea, a quel terzo che ciascuno di noi, per diritto naturale, ritiene che sia il massimo che lo stato può chiedere ai cittadini in cambio dei servizi che dà, perchè le imposte - ribadisce - non sono un’imposizione, un diritto divino ma sono semplicemente una contropartita dei servizi". E ribadisce un concetto già spiegato molte altre volte: "Se vogliamo intervenire in un cambiamento sulle rendite finanziarie, dobbiamo intervenire con una rivisitazione completa di tutto il nostro sistema fiscale".

Pubblica amministrazione, stop assunzioni "Dovremo bloccare le assunzioni nella Pubblica amministrazione, creando contemporaneamente altri posti di lavoro nel privato, ma ogni dieci persone che vanno in pensione al massimo se ne potranno assumere una o due", spiega il Cavaliere.

"Non volevo fare politica..." Di fronte all’impegno politico "anche io mi domando ma chi me lo fa fare. Tra l’altro, dopo essere stato imprenditore di successo e avere consegnato ai miei figli la condizione, che è brillante, di ciò che ho fondato, avevo un sogno che è rimasto nel cassetto: costruire una rete internazionale di ospedali per bambini, recandomi nei vari Paesi, sollecitando anche le adesioni, gli apporti di tanti occidentali". È la confessione che fa Berlusconi. "Pensavo di mettere una parte di ogni ospedale - spiega ancora - e poi di chiedere una raccolta pubblica di fondi che certamente sono sicuro sarebbero arrivati dalle persone generose che vivono nei paesi occidentali. Questo è un sogno che ancora ho, per ora resta nel cassetto", perché "in questo momento credo che non ci sia un’altra possibilità per tenere insieme i partiti e gli elettori del centrodestra. Io ancora, in definitiva, non vengo ritenuto fungibile e non lo dico io ma lo dicono coloro che hanno insistito perchè io continuassi e mandassi avanti il mio obiettivo, che è quello di lasciare in eredità al mio paese una grande, grande, grande forza che mettesse insieme tutti i moderati, i liberali, i laici, i cattolici, i riformisti del centrodestra".

"Ministri? A parte Tremonti non faccio nomi" "Sono tanti i nomi disponibili ma non è logico farli oggi, rischierei di gratificarne uno ma di deluderne tanti altri. C’è solo un posto certo, quello di Tremonti, il regista della politica economica del governo passato".

"In totale 60 persone nel mio governo" Berlusconi rompe gli indugi e fa sapere, in un'intervista a Canale Italia, che, in caso di vittoria alle elezioni, il suo esecutivo avrà l'esatta metà di persone rispetto a quello attuale. "In totale il mio governo avrà 60 tra ministri, viceministri e sottosegretari. L’esatta metà di questo governo: che secondo le abitudini da sempre della sinistra è stato un governo di piena occupazione del potere a vantaggio dei propri uomini, delle proprie corporazioni e delle clientele".

Ciarrapico La candidatura di Ciarrapico nelle liste del Pdl? "Io non ho responsabilità personali". Il leader del Pdl ricorda che per la stesura delle liste c’era un tavolo ad hoc.

Durante le trattative "c’è stata una considerazione che mi è stata riferita", ricorda Berlusconi riferendosi al modo in cui è venuto fuori il nome di Ciarrapico. Berlusconi poi torna a ricordare le amicizie di Ciarrapico con esponenti della sinistra. "Quando poi Ciarrapico chiede un posto da senatore viene ritenuto un satanasso...".

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