Della Bianca: «La mia Liguria ha al centro i valori»

Della Bianca: «La mia Liguria ha al centro i valori»

Gira in campagna elettorale con un maglioncino color lilla e precisa che «non è viola, è lilla» quando le fanno notare che l’accostamento di colori potrebbe farla indicare come vicina agli anti berlusconiani di Di Pietro e Travaglio, «peccato perché il viola è anche un bel colore, strumentalizzato da un certo modo di fare politica». La donna color lilla è Raffaella Della Bianca, candidata del Popolo della Libertà al consiglio regionale nella provincia di Genova. Consigliere comunale di Forza Italia a Genova dal 1997, nel 2005 è arrivata ad un soffio dalla conquista di un posto in Regione e oggi guida il gruppo del Pdl nella sala rossa di palazzo Tursi. Ci riprova ad arrivare in via Fieschi con l’obiettivo di essere la prima donna di centrodestra eletta in consiglio regionale in Liguria. Lo sogna, lo vuole «perché sarebbe un segnale importante per i moderati».
Siamo alle ultime ore di campagna elettorale: come l’ha vissuta?
«È stata un’esperienza bellissima dove ho incontrato storie e situazioni di ogni tipo. Persone che hanno problemi reali, come tante esperienze positive: peculiarità che solo una Regione come la nostra può avere. Ho visitato realtà aziendali che vengono ignorate ma che sono un vero valore»
Ripete spesso che entrando lei in consiglio regionale non entra solo la persona, ma un progetto. Cosa intende?
«Siamo una squadra di cui mi reputo il vertice. Il nostro è un vero progetto politico: l’ambizione non è solo mia e l’eventuale elezione in consiglio sarebbe solo un punto di partenza»
Dall’impegno in consiglio comunale a quello in Regione. Su quali temi vorrebbe sviluppare la sua azione?
«Vorrei che si capisse che per dare futuro a questa terra bisogna creare le condizioni per favorire i giovani nel mondo del lavoro. Quindi impegnarsi per servizi sociali più efficienti e investire sulla famiglia»
Per cosa passa il rilancio della Liguria?
«Attraverso una reale progettualità del turismo e sfruttando la presenza di alcune peculiarità come Iit o Ansaldo Nucleare, solo per fare degli esempi»
A proposito: Vincenzi e Burlando dicono «no» al ritorno del nucleare ma vorrebbero Genova sede dell’Agenzia italiana per il nucleare. È ambiguità?
«Altroché.

Come è ambigua la coalizione di centrosinistra su ogni tema: dalla famiglia, alla vita; dalle scelte per l’industria, alle infrastrutture»
La conquista di Genova per il centrodestra passa da queste regionali?
«L’unica speranza per il capoluogo è proprio la vittoria di Biasotti: vincendo possiamo sperare di prendere anche Genova. Altrimenti sarà durissima, lo dobbiamo capire tutti e portare la nostra gente ai seggi».

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