Sarebbe bello, almeno per una volta, lasciar da parte le solite disquisizioni tecniche che accompagnano ogni esordio di stagione. I dibattiti sui tre che sono rimasti a casa, su quello che è in panchina e doveva giocare dal primo minuto o sul centrocampista troppo avanzato che poteva coprire di più e purtroppo non cè continuità tra difesa e attacco. Ecco, per queste tirate avremo tempo tutto lanno e una volta tanto sarebbe bello che noi laziali - sempre troppo avezzi alle critiche e allautocommiserazione - ci dedicassimo a una sana giornata di tifo spensierato. Con lobiettivo di iniziare la stagione così come labbiamo finita: per citare Mourinho, con Uno titulo.
E già, perché che la Lazio di Ballardini si porti dietro qualche pecca di mercato e i soliti problemi di spogliatoio non è un mistero. Però loccasione è ghiotta. Perché mettere in bacheca la seconda coppa in meno di tre mesi sarebbe davvero un colpaccio. Dal punto di vista societario, certo. Ma pure per noi poveri tifosi costretti tutta la settimana alle chiacchiere da bar. Non so voi, ma è dalla mattina del 14 maggio che ho la fortuna di poter troncare ogni disquisizione calcistica capitolina con due sole parole: Zero tituli. Battuta alla quale, almeno fino a ieri, seguiva vivace sottolineatura del fatto che la Lazio giocherà il suo primo preliminare per qualificarsi allEuropa League più tardi di altri... Ecco, poter ricominciare la stagione continuando con quel Zero tituli almeno fino a maggio del prossimo anno sarebbe davvero la migliore delle soddisfazioni. Insieme al fatto di godermi il mio Uno titulo - vabbé, diciamo Uno titulino - battendo proprio Mourinho. A quel punto, poi, ricordare e raccontare le epiche gesta della partita nel Nido duccello di Pechino - è vero, nella Capitale cè chi è più esperto di noi in queste cose - sarebbe una passeggiata.
Insomma, sarebbe davvero il caso - una volta tanto - di tifare senza troppo criticare.
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