Bianchi e rossi per le feste parola d’ordine: poca originalità

Il vino rende un cibo più espressivo e accogliente, lo anima, lo completa, lo esalta. Non ci sono protocolli nell'abbinamento, però dubitate dei vademecum scritti dai guru del matrimonio vinocibo. Veronelli scriveva di vini e cibi libertini «». Ma qualche regoletta serve. La più opportuna: investire nel vino giusto per la tavola e seguite, se potete, la tradizione regionale: abbinare i piatti locali ai vini del posto è una sorta di "moglie e buoi dei paesi tuoi" in versione gastronomica che sa di vecchio e di provinciale, il cui sapore però è ancora buonissimo e attuale. Che godimento la Galantina di Pollo stuzzicata dal perlage del saporoso Oltrepò Pavese Rosé Metodo Classico di Anteo a Rocca dei Giorgi.

E vuoi mettere il gusto dei Tortellini in brodo di Cappone stuzzicati dalla viscerale intensità del Lugana Riserva del Lupo 2004 di Cà Lojera di Sirmione? C'è da leccarsi i baffi, poi, solo al pensiero di quanto un buon Risotto giallo possa esaltarsi col delicatissimo Bricco Alfena 2006, il più buono tra i Pinot nero oltrepadani, prodotto dal bravissimo Andrea Picchioni di Canneto Pavese.

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