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Bianco, nero o Ferragamo

Non esiste cosa alcuna che l'arte non possa esprimere, diceva Oscar Wilde. E lo sanno bene gli stilisti che alle arti varie fanno riferimento. «Mi ha intrigato l'estetica di Brian De Palma e dei suoi film anni Ottanta tipo Vestito per Uccidere e ho deciso di presentare una collezione in bianco e nero», spiegava Massimiliano Giornetti direttore creativo della Salvatore Ferragamo prima di far sfilare una magnifica serie di robe manteau, cappotti, trench e giacche maschili con revers a lancia nella più rigorosa declinazione di pied de poule, principe di Galles e gessati. Al power dressing da business woman ha contrapposto poi una visione femminile fatta di chemisier e abiti sinuosi declinati in un patchwork di stampati animalier e geometrici. Fra i pezzi cult: la pump in coccodrillo, pitone e tessuto, i gioielli anni Quaranta illuminati da strass bianchi e neri, le pochette in coccodrillo.
Una collezione godibilissima cui fa eco l'intensità della linea Aquilano.Rimondi disegnata da Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi che dichiarano un doppio amore: quello per l'opera di Mondrian e quello per il nostro Paese. «Siamo italiani e abbiamo voluto regalare le emozioni del sole anche d'inverno» asserivano presentando una declinazione di abiti sottili come matite ma iperdecorati con fitti ricami di canottiglie e jais bruciati a mano, distribuiti secondo la logica dello stile riduttivo del celebre pittore olandese. La bellezza dei crêpe di lana rendeva densi i colori azzurro, cerotto, rosa chiaro mentre trattamenti come la spalmatura metallizzata trasformava una maglia di fettuccia di velluto ricamata con lurex e angora in un piccolo capolavoro.
I capolavori per Laura Biagiotti sono frutto del continuo impegno sul fronte della qualità. Questa volta è il rosso «Garibaldi» a ribadire con i toni vermiglio e porpora l'esclusività di strepitosi capi in maglia di cashmere: dal poncho mosso da un patchwork di disegni jacquard all'abito drappeggiato ad arte sulle curve femminili, alla giacca sciarpa sia in maglia sia in tessuto. Ma non di solo rosso vive l'inverno Biagiotti perché la stilista ha fatto sfilare anche proposte in bianco totale e un abito scultura di cashmere color cammello.
Perfetto è apparso anche il lavoro di Gabriele Colangelo alle prese con la sua prima collezione Borbonese. Il classico motivo occhio di pernice divenuto carattere distintivo di una maison con oltre cento anni di storia, è stato eleborato per nuove borse di camoscio, per una linea di gioielli di gusto Déco, per una serie di clutch in galuchat. A una donna così raffinata il bravissimo stilista ha dedicato mise di rara eleganza tra cui la maglia a coste, la blusa in cady e il pantalone in color tabacco sormontati da una sontuosa pelliccia di volpe aerografata. Giovane e altrettanto bravo l'inglese Christopher Kane che nella collezione Versus ha voluto mixare elementi sartoriali alla sensualità dei corsetti.
«Ho guardato negli archivi Versus degli anni Novanta per dedicare la collezione a una donna che ama il tailoring ma si diverte con il rock», diceva lo stilista prima di mandare in scena abiti e completi in flanella grigia, in crêpe di lana, in pelle in un crescendo che dal nero e dal grigio canna di fucile portava al navy e al fucsia.

Scoppiettante il finale con il glietter multicolor che illuminava non solo i vestiti ma anche scarpe e labbra delle modelle.

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