La Biblioteca Ambrosiana è online

Riprodotti in digitale 36mila manoscritti nei prossimi 5 anni, appello per i fondi. Già consultabili, oltre al Codice Atlantico di Leonardo, i 400 volumi della collezione Trotti

L'Ambrosiana si apre a Internet. Nei prossimi cinque anni, i 36mila manoscritti custoditi nella Biblioteca fondata più di 400 anni fa dall'arcivescovo Federico Borromeo verranno digitalizzati e messi online, a disposizione di utenti e studiosi di tutto il mondo, come già avviene per l'opera più famosa della biblioteca, il Codice Atlantico di Leonardo.
«In questo modo vogliamo risolvere quello che è il nostro paradosso: da una parte dobbiamo conservare manoscritti di centinaia di anni, dall'altra dobbiamo rendere questo tesoro fruibile al pubblico, secondo l'intento di Borromeo» ha spiegato monsignor Gianantonio Borgonovo, direttore della biblioteca.
La prima parte del progetto Dai (Digital Ambrosiana on Internet) prevede un impegno economico di 500mila euro. Circa la metà sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo. «Per coprire il resto delle spese ci appelliamo a privati disposti a investire in cultura» ha detto Gianni Zappa, presidente dell'Ambrosiana. L'obiettivo a lungo termine è mettere in Rete tutto il patrimonio della biblioteca, che comprende circa un milione di stampati, tra cui migliaia di incunaboli.
Già da lunedì, intanto, collegandosi al sito della biblioteca saranno visibili le 115mila pagine che compongono i circa 400 volumi della collezione Trotti e parte della collezione in lingua araba.
La Biblioteca Ambrosiana conserverà i diritti di immagine sul materiale digitalizzato, assicurandone autenticità e valore scientifico.
L'accesso sarà gratuito fino a dicembre.

Dal 2012 la consultazione del materiale avverrà tramite un contributo di accesso e la sottoscrizione di diverse tipologie di abbonamento.
Sarà anche possibile eseguire il download di copie per lo studio, a colori ridotti o a livelli di grigio, ma anche chiedere di sfruttare commercialmente la riproduzione.

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