Bilancio, non si cambia: sarà ancora una stangata

A Roma, nel 2008, le tasse non scenderanno neanche di un centesimo. E come se non bastasse, lo Stato trasferirà al Campidoglio 60 milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso. A poche ore dall’approvazione del bilancio comunale 2008 (prevista al termine della maratona odierna), il gruppo consiliare di Alleanza nazionale contesta alla giunta Veltroni i contenuti e le strategie della nuova manovra economica. «Si tratta di un bilancio pessimo - commenta il capogruppo Marco Marsilio -. L’amministrazione fa segnare un record negativo mai raggiunto nella storia repubblicana per quanto concerne tasse e tagli. Come è emerso dalle inchieste de Il Sole 24 Ore e dei dottori commercialisti, Roma è la città italiana che ha la più alta pressione fiscale, superata solo da Siena (nella classifica del quotidiano di Confindustria, mentre è prima in quella stilata dall’Andoc, ndr). Ci saremmo aspettati un coscienzioso cambio di rotta di fronte al taglio dei trasferimenti erariali, la cattiva notizia, come l’ha definita l’assessore al Bilancio, Marco Causi - che però compare solo a pagina 7 della relazione». Quindi l’accusa di "complicità con il governo nazionale che in due anni ha tagliato 200 milioni di euro di risorse per la Capitale mossa al sindaco Veltroni, costretto secondo Marsilio «al silenzio dalla sua doppia veste di primo cittadino part-time e leader del Partito Democratico. Che fine hanno fatto i gridi di dolore sui tagli lanciati durante il governo Berlusconi?».
Fra i circa tremila emendamenti alla manovra discussi in aula Giulio Cesare, quelli presentati da Alleanza Nazionale riguardano l’incremento degli investimenti sulla sicurezza (più infrastrutture per stazioni ferroviarie e piste ciclabili), più fondi per l’ampliamento del Progetto della memoria (per consentire agli studenti romani di visitare anche luoghi come le Foibe di Basovizza) e il rifinanziamento della Notte bianca della solidarietà. Previsti inoltre, come hanno spiegato i consiglieri Federico Guidi e Sergio Marchi, alcuni ordini del giorno legati all’emergenza ambientale (rottamazione dei motorini Euro 0) e a quella abitativa (potenziamento dei buoni casa, uno studio sull’edilizia sociale per individuare nuove aree all'interno del Piano regolatore). Duro anche il giudizio di Dario Rossin: «Solo tasse. Niente servizi. In perfetto stile veltroniano. Penso alla Tari, su cui pende ancora il ricorso al Tar, aumentata per gli albergatori di quasi il 48 per cento e per le famiglie del 16 per cento. O all’Irpef, che è cresciuta del 150 per cento».
E in serata, dopo la relazione di Causi (che ha annunciato la modifica del bilancio con un emendamento di giunta) la prima bagarre in aula scoppia proprio sull’aumento della Tariffa rifiuti. «A differenza di quanto annunciato dall’amministrazione - commentano Guidi e il vicepresidente del Consiglio comunale, Vincenzo Piso - la Tari continuerà inesorabilmente ad aumentare nel primo trimestre del 2008». «Forza Italia - aggiunge il capogruppo azzurro Michele Baldi - ha votato contro la delibera sulla Tari.

È vero, come dice Causi, che non aumenta rispetto all’anno precedente ma non si dice che questo significa, di fatto, stabilizzare non solo il precedente aumento ma anche il conguaglio. E la cosa più grave è che tutto ciò è frutto dell’inefficienza dei vertici dell’Ama».

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