Lorenzo Amuso
da Londra
Ammirati, invidiati, temuti. Talvolta riveriti come degli dei. A capo di immense fortune economiche, ma soprattutto potenti, in grado di esercitare un'influenza determinante sulla vita quotidiana di milioni di persone. Direttamente o meno. Sono capi di stato o sindaci di metropoli, magnati dell'informazione, tycoon della siderurgica, giganti della new economy. Sono le 25 personalità più importanti al mondo incluse nella classifica 2005 stilata dal Financial Times. Un gruppo ristretto di miliardari, i cui patrimoni sommati totalizzano la vertiginosa cifra di 320 miliardi di dollari, scelti perché attraverso il loro successo hanno cambiato vistosamente il modo in cui «la gente vive, lavora o pensa».
Al primo posto anche quest'anno si è confermato Bill Gates, il più ricco grazie ai suoi 51 miliardi di dollari. Silvio Berlusconi, l'unico italiano presente nel club dei super potenti, è stato inserito al settimo posto. A testimonianza dell'importanza della rivoluzione elettronica, i primi quattro gradini sono riservati a quattro protagonisti della Silicon Valley: alle spalle di Gates (patron di Microsoft), si sono inseriti Steve Jobs (il fondatore della Apple, che nell'ultimo hanno ha scalato quattro posizioni grazie al boom planetario della rivoluzione digitale della musica legato all'iPod), quindi Pierre Omidyar (fondatore di eBay), e la coppia Larry Page e Sergey Brin, creatori del motore di ricerca Google. Con i loro 32 anni quest'ultimi sono anche i più giovani della classifica, nipotini del decano del club, Li Ka-shing, 77 anni, presidente di Hutchinson Whampoa con un patrimonio personale di 13 miliardi di dollari (25esimo posto). Anche nel 2005 la classifica ha confermato una schiacciante predominanza maschile: non c'è una sola donna citata, i miliardari considerati sono tutti uomini, attivi soprattutto nel mondo della comunicazione. Precedono Berlusconi, rispettivamente al quinto e sesto posto, Rupert Murdoch, presidente di News Corporation, e Michael Bloomberg, fondatore di Bloomberg Financial news e sindaco di New York.
Più staccati altri due operatori del settore: al 17° posto c'è Ted Turner, fondatore della Cnn. Due gradini più in basso, l'inventore del «Grande fratello», l'ex padrone della Endemol, John de Mol. In rappresentanza del giovane e arrembante capitalismo russo meritano una citazione Lakshmi Mittal, magnate siderurgico (11° posto e un patrimonio di 5 miliardi di dollari) e il padrone del Chelsea Roman Abramovich, a capo di una fortuna stimata 13,3 miliardi di dollari. Tra le nuove entrate si segnalano quelle di Bernard Arnault, presidente del polo del lusso Lvmh, e di Ingvar Kamprad (22esimo), fondatore dell'Ikea.
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