Bimba chiusa in casa a 8 anni dai genitori Gli agenti trovano la madre e la liberano

Storia a lieto fine a Roma. La chiudono a chiave in casa e vanno a lavorare: bimba di otto anni soccorsa dai carabinieri che rintracciano la madre e aprono la porta

Roma - Storia a lieto fine a Roma. La chiudono a chiave in casa e vanno a lavorare: bimba di otto anni soccorsa dai carabinieri che rintracciano la madre e aprono la porta. È accaduto ieri sera in un appartamento nel quartiere Tomba di Nerone, lungo la via Cassia. Protagonista una ragazzina, Lisa (chiamiamola così) e i suoi genitori, 34 anni, romano, il papà, 32 anni, sudamericana, la mamma. L’uomo, che lavora in un locale notturno in centro storico come body-guard, come sempre esce attorno le 19,30. La donna, invece, deve presentarsi presso una famiglia dell’Olgiata alle 20 per un’eventuale assunzione come domestica. “Piazzata” da quasi un’ora davanti al televisore con i suoi cartoni preferiti, Lisa a un certo punto ha paura. Fuori è buio pesto, lei sente dei rumori strani e si fa letteralmente prendere dal panico. Afferra il telefono e chiama la mamma. Il cellulare della donna, però, è fuori uso. In quella zona non c’è campo e la bimba non sa più cosa fare. Piange, urla, si dispera fino a quando non le tornano in mente le raccomandazioni sentite a scuola. “Se avete bisogno di aiuto telefonante al 112” spiegava in classe un’operatrice dell’Arma durante un corso sulla sicurezza. Lisa non ci pensa un solo istante. E compone i tre numeri memorizzati in aula. Dall’altro capo della linea un maresciallo della sala operativa. Il militare, padre di due bimbi della stessa età, comprende immediatamente la situazione e, mentre cerca di calmare la bambina, allerta il primo equipaggio di pattuglia in strada. La “gazzella” della Benemerita arriva poco dopo di fronte alla palazzina. I due carabinieri parlano a Lisa attraverso l’uscio, la calmano, cercano di capire esattamente cosa sta accadendo. Decidono di attendere ancora un po’ prima di sfondare la porta. Lisa ora non piange più. “Stai tranquilla perché abbiamo già parlato con la mamma che sta tornando di corsa” le dicono i due. Intanto l’operatore in caserma telefona ripetutamente alla donna. Finalmente il suo portatile inizia a squillare. Solo allora la 32enne si rende conto della gravità della cosa. Pochi minuti dopo ed è tutto finito. La donna non fa in tempo a sfilare le chiavi dalla toppa che la figlia le salta addosso abbracciandola e baciandola. “Ci siamo resi conto che si trattava di un episodio sporadico, non eravamo certo in presenza di una situazione di rischio per la piccola chiosano i carabinieri del comando provinciale di San Lorenzo in Lucina. Scatta comunque per entrambi i genitori una denuncia a piede libero per abbandono di minore..

Alcuni dati significativi: dall’inizio dell’anno sono state ben 600mila, a Roma, le richieste di aiuto giunte al 112 per svariati motivi, di queste 17mila si sono trasformate in interventi operativi. Quasi un migliaio, in particolare, quelle che riguardavano bambini. Solo ieri, infine, alla sala operativa dell’Arma della capitale sono giunte settemila chiamate. yuri9206@alice.it

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