Alessia Marani
Rinviata a giudizio per violenza sessuale Dala Dutu, 26 anni, romena, mamma della piccola Dana, 6 anni appena, morta nellottobre del 2004 durante il trasporto in ambulanza allospedale Sandro Pertini in seguito a un improvviso malore. Una vicenda che, da subito, aveva mostrato aspetti inquietanti: la bambina, affetta fin dalla nascita da alcune malformazioni cardiache che lavevano costretta a un precipitoso viaggio della speranza in Italia per sottoporsi a delle cure appropriate, sarebbe stata oggetto di ripetuti episodi di violenza tra le mura domestiche. Un atroce sospetto subito evidenziato dagli stessi medici del pronto soccorso che segnalarono il caso allautorità giudiziaria. Dubbi in parte confermati dalla stessa mamma che allora, di fronte agli inquirenti, sostenne che i segni riscontrati dai sanitari sul corpo della figlioletta e cicatrizzati da tempo sarebbero stati conseguenza di abusi subiti dalla bimba anni prima, quandera ancora in patria e viveva insieme al padre naturale e ai nonni paterni. A Roma, invece, la donna si era trasferita insieme allattuale compagno, Costel P., di 31 anni, dal quale ha avuto un altro figlio. Anche luomo finirà sul banco degli imputati il prossimo 23 dicembre, giorno in cui è stata fissata ludienza presso la V sezione collegiale del Tribunale Penale.
Dala era già finita sotto processo per maltrattamenti, accusa per cui dovrà comparire davanti al giudice monocratico Roberto Mandoza il prossimo 26 ottobre. E proprio nel corso del primo procedimento era stato ipotizzato il reato di violenza sessuale. Allora, però, il pubblico ministero Pietro Pollidori era giunto a ritenere che non ci fossero motivi sufficienti per il rinvio a giudizio. Ma il giudice per le udienze preliminari, esaminando gli incartamenti, aveva comunque imposto la formulazione del capo dimputazione affidando la causa a un altro giudice. Ieri la decisione per il rinvio a giudizio del gup Maria Antonietta Ciriaco.
«Questa storia ha quantomeno delle discrasie - commenta il legale della donna, lavvocato Giacinto Canzona - perché il Tribunale dei minori proprio di recente ha, invece, accolto listanza della mia assistita per laffidamento del bimbo avuto dal nuovo compagno. I giudici, infatti, non hanno fatto difficoltà ad accordarle la possibilità di avere con sé il piccolo per tre giorni alla settimana».
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