Bimbi rom spruzzano acido: quattro ustionati

La banda di piccoli nomadi, tutti di 8 e 9 anni, non sono perseguibili Un ragazzo di 16 anni ricoverato in ospedale, rischia di perdere la vista

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da Roma

Poteva avere serie conseguenze il gesto di tre bambini rom di 8-9 anni che ieri, a Roma, hanno aggredito un gruppetto di ragazzini spruzzando loro addosso dell’acido. Per uno, un sedicenne, si era addirittura temuto che potesse perdere un occhio, ma fortunatamente tale ipotesi è stata scongiurata nel policlinico Umberto I, dove il ragazzo è stato ricoverato.
Tutto è avvenuto in largo Gerardo Maiella, nel quartiere di Centocelle. Insieme al sedicenne, che ha riportato ustioni di secondo grado in varie parti del corpo, hanno riportato danni per gli effetti dall’acido altri tre ragazzi di 16, 12 ed 8 anni, seppur in modo lieve.
I quattro erano in piazza accanto a una fontana e stavano giocando a pallone quando sono stati avvicinati dal gruppo di rom che, con alcuni contenitori spray, all’apparenza detersivi, hanno cominciato a spruzzare la sostanza verso i ragazzi. Le urla del quartetto aggredito hanno richiamato l’attenzione di genitori e passanti, che si sono subito accorti delle magliette bruciate e delle vistose ustioni che i ragazzini mostravano in varie parti del corpo. Tre di loro sono stati accompagnati da un’ambulanza all’ospedale Figlie di San Camillo mentre il sedicenne, che è subito apparso più grave, è stato accompagnato nel pronto soccorso del policlinico Umberto I. Tutti sono stati dimessi in serata.
Il gruppo di nomadi è stato rintracciato dai carabinieri del Radiomobile e accompagnato in caserma. La loro età però li rende non perseguibili dalla legge e per questo motivo verranno affidati ai genitori che, secondo quanto raccontato dagli stessi bambini, dovrebbero essere ospitati nel campo nomadi Casilino 900, dove risiedono.
«Un fatto di assoluta gravità e molto preoccupante - ha commentato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma Rafaela Milano - ciò che colpisce è soprattutto la giovanissima età dei bambini che hanno compiuto il gesto.

Si tratta di un episodio che chiama in causa i genitori dei bambini ed io mi auguro che vengano presi tutti i provvedimenti del caso. Al di là delle conseguenze fisiche resta anche il trauma subito dai ragazzi aggrediti».

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