Bormio - Svolta nelle indagini per la morte del piccolo Renzo Giacomella, travolto sabato scorso sulla pista ciclabile: due ragazzi sono stati arrestati in serata. Per uno di loro, 17 anni, che era alla guida della moto, l'accusa
é di omicidio volontario e omissione soccorso. L'altro, 18 anni, è
accusato invece di omicidio colposo, in quanto mettendosi in
sella a una moto "proibita" avrebbe contribuito a creare la
situazione di pericolo da cui è scaturito l'incidente mortale. Luca Martinelli, il
18enne, è di Tirano, il paese nel quale abitava anche
la giovanissima vittima. Studente delle medie superiori, è
stato rinchiuso nel carcere di Sondrio.
Il minorenne abita invece a Bormio, e fa il muratore in
un'impresa edile della zona. Entrambi appartengono a famiglie di
lavoratori, in apparenza senza grossi problemi economici.
Del minorenne non sono state rese note neppure le iniziali di
nome e cognome. Si sa che è già stato condotto nel carcere
minorile Beccaria di Milano, a disposizione dei magistrati del
tribunale minorile del capoluogo lombardo.
Confessione Hanno confessato al termine di un lungo interrogatorio. Dopo una prima tornata di interrogatorio, il 17enne che guidava la moto è stato ascoltato una seconda volta, e qui è caduto in una serie di contraddizioni. Messo alla strette, alla fine ha confessato. Quindi è stato interrogato, ed ha poi confessato, il 18enne che era con lui sulla moto.
Le accuse Al 17enne, il procuratore della Repubblica di Sondrio,
Gianfranco Avella, e il sostituto procuratore Stefano Latorre,
titolare dell'inchiesta, contestano l'omicidio volontario nella
configurazione del dolo eventuale che si ipotizza quando c'é
assenza totale di prudenza si accetta quindi il rischio di
causare la morte di qualcuno, come in questo caso avvenuto;
inoltre c'é l'accusa di omissione di soccorso e fuga.
Per l'altro giovane arrestato i magistrati contestano
l'omicidio colposo, l'omissione di soccorso e la fuga.
Le indagini Nel pomeriggio, dopo il dissequestro della motocicletta prelevata ieri dall’abitazione di un ragazzo della zona, gli investigatori avevano sequestrato altre tre motociclette sospette e su una di queste si erano concentrati i rilievi che sarebbero risultati decisivi al fine di determinare una svolta all’indagine.
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