Il biotestamento arriva in Senato Berlusconi: liberi ma responsabili In una lettera richiama ai valori, ricordando il dramma di Eluana «Nei sondaggi quasi doppiato il Pd: noi al 42 per cento, loro al 22,5»

RomaLibertà, in ricordo di Eluana Englaro. E responsabilità, di fronte a un Paese che si prepara a ricevere la prima legge sui diritti in punto di morte. Una responsabile libertà di coscienza: è la strada che Silvio Berlusconi ha indicato a ogni senatore del Pdl in una lettera fatta recapitare ieri mattina, quando il Senato stava per iniziare a discutere il disegno di legge sul testamento biologico. Un ddl nato dalla morte di Eluana, dalla necessità di colmare un vuoto di legge sul rapporto medico-malato. Eluana di cui si parla sempre di meno, ma la cui storia, scrive Berlusconi, «non posso far finta di dimenticare», come «uomo, prima ancora che come presidente del Consiglio dei ministri», perché da qui, dalla «tragica sera in cui morì», con l’annuncio proprio nell’aula del Senato, «fu assunto l’impegno» a iniziare una discussione che per anni nessuno aveva saputo affrontare.
Ma la lettera è anche un appello alla sintesi delle anime del Pdl: quasi un’indicazione morale per il nuovo partito che sta per costituirsi con il congresso di fine mese. Un appuntamento che Berlusconi sembra vedere con ottimismo: agli eurodeputati riuniti ieri sera a palazzo Grazioli ha rivelato che il Pdl starebbe quasi doppiando il Pd secondo un sondaggio di Euro Media Research in vista delle elezioni europee: Pdl al 42,1% (con la Lega a 9,1%), Pd al 22,5%. L’Idv toccherebbe il 7,5% la Sinistra il 4,6% e l’Udc 5,5%.
Ma il dato più alto è «il gradimento nei confronti del presidente del Consiglio»: è «al 65 per cento». Mentre la fiducia nel governo è «al 52%». Con Gianfranco Fini i rapporti «sono splendidi», il presidente della Camera «interpreta il suo ruolo con onestà». Il piano case, ha precisato il premier, sarà «un volano per l’economia e certo non per l’ampliamento delle ville». Per quanto riguarda il grande appuntamento internazionale dell’estate, il G8 italiano, «ci sono difficoltà organizzative» ma si sta facendo di tutto per realizzare «un grande evento» e bisognerà cercare «che non si ripeta» quel che avvenne a Genova nel 2001: «Il governo perse smalto con gli incidenti che portarono alla tragedia del ragazzo».
Nella lettera, invece, nessuna cifra ma una riflessione politica: si trovi, scrive Berlusconi, una convergenza nella «grande famiglia dei moderati» che ha costituito il Popolo della libertà nell’appuntamento di alto «significato politico» che il parlamento si prepara a onorare. È «un’imposizione ai suoi», critica il capogruppo del Pd Anna Finocchiaro, nonostante siano molti i passaggi di questo testo che definiscono «non negoziabile» la posizione etica di ciascuno. Su questioni che riguardano il parlamento, il governo «non è tenuto a intervenire», esordisce Berlusconi. Ma il consiglio è di «contemperare l’etica della convinzione con quella della responsabilità».
Il ragionamento oltre la storia personale dei propri convincimenti più istintivi: «così come noi liberali, cristiani, socialisti umanitari, credenti e non credenti, siamo abituati a fare in ogni atto della nostra vita». Ci sono «voci dissenzienti» all’interno del gruppo che vanno «in direzione opposte». Non è «mia intenzione - prosegue la lettera - chiedere a nessuno di contravvenire alla libertà di coscienza».
Ma, scrive Berlusconi, il ddl «assolve a un impegno» e «traduce in norme alcuni dei valori fondamentali del popolarismo europeo, coniuga il diritto alla vita con la libertà di cura». A pochi giorni dal Congresso, «è davvero importante dare sostanza a quei principi che dovranno unirci per decenni». Una lettera di «profondo significato», sottolineano presidente e vicepresidente del Pdl, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello.

Per ora non si parla assolutamente di voto di fiducia, ma la lettera si chiude con un patto: «Sicuro di poter contare, come sempre, sulla tua lealtà - scrive il premier ai suoi senatori - ti invio i più cordiali saluti».

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