Bisogna risparmiare 147 anni a Milano per comprare la casa (e 111 per un mutuo)

Eppure nella città dei Paperoni sono cresciute del 6,6% le compravendite

Bisogna risparmiare 147 anni a Milano per comprare la casa (e 111 per un mutuo)
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Centoquarantasette anni. È un tempo che potremmo definire biblico quello che oggi serve a un giovane per mettere da parte i propri risparmi e comprare casa a Milano. Non una vita, non due: quasi un secolo e mezzo. A sostenerlo è lo studio "I giovani e la casa 2025" di Ener2Crowd, che calcola anche in 111 anni il tempo necessario soltanto per mettere insieme l'anticipo del mutuo. Come dire: mai.

Che Milano sia fuori dalla portata dei comuni mortali non è una novità. O meglio, come evidenziato recentemente anche dal Financial Times, è una città che attrae i Paperoni dal mondo con i prezzi delle case aumentati negli ultimi 10 anni del 60%. E non accenna a fermarsi. Non solo è la città più cara d'Italia, ma anche quella che corre più veloce. Sul mercato tradizionale il prezzo medio ha superato i 5mila euro al metro quadro come certifica Abitare Co. con un'elaborazione su dati OMI-Agenzia delle Entrate, appena uscita. E anche per gli immobili in nuda proprietà il costo è cresciuto dell'8%: oltre i 4.100 euro al metro quadro, secondo uno studio di Immobiliare.it Insights del primo semestre di quest'anno. Prezzi che non frena la domanda, anzi: secondo questo report, nel capoluogo lombardo l'interesse per gli immobili in nuda proprietà è cresciuto del 14% in un anno. Con una curiosità: il quartiere con la più alta concentrazione di immobili in nuda proprietà è Città Studi-Susa, con l'11,4% delle offerte.

Nonostante i prezzi proibitivi, le compravendite crescono. A dimostrazione di come Milano si delinea sempre e sempre di più come città "esclusiva". Nel secondo trimestre di quest'anno infatti sono state registrate 6.491 transazioni residenziali, pari al 6,6 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (Abitare Co. su dati OMI di settembre). Un ritmo sostenuto, che conferma il dinamismo del mercato meneghino, in linea con il trend positivo nazionale (+8,1%). A trainare i prezzi, segnalano gli operatori del settore, sono soprattutto i quartieri raggiunti dalle nuove fermate della metropolitana e quelli interessati da progetti di rigenerazione urbana. Lo sostiene FIMAA, l'Associazione degli intermediari immobiliari aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, con i dati elaborati dal Centro Studi Confcommercio. E sono proprio gli operatori immobiliari che confermano: la città resta attrattiva, ma su due binari. Da una parte chi può investire e cavalcare il trend positivo del mattone meneghino. Dall'altra chi, pur lavorando e vivendo qui, vede la proprietà come un obiettivo decisamente fuori portata. L'83% degli intervistati sostiene che a Monza e Lodi cresce l'interesse per le nuove costruzioni con prezzi più contenuti. Milano, insomma, continua a crescere. Ma cresce per pochi.

E mentre le gru disegnano lo skyline del futuro, il presente racconta di una città attrattiva e inaccessibile, "penalizzata come fa notare Marco Zanardi, consigliere di FIMAA - dalle vicessitudini legali legate a un'urbanistica priva di certezze di diritto e garanzie di tempi". Dove per comprare casa non basta una vita intera.

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