Blitz dei controllori Amt contro i «portoghesi»

Oggi mi faccio un po’ gli affari miei. E vi racconto un episodio che mi è successo da comune cittadino, non da giornalista. Insomma, niente corsie preferenziali, trattamenti di favore o «aumm’aumm’».
La questione è questa: abito nel municipio Levante e volevo segnalare una situazione viabilistica a mio parere assolutamente pericolosa introdotta da poco in una strada, con tanto di rischio di incidenti frontali come se piovesse e stragi di innocenti che Erode al confronto era un dilettante assoluto. Non si sa come si potrebbe definire altrimenti l’uscita di un giardino pubblico che dà direttamente su una strada molto trafficata, con una riga bianca come unica distanza fra la vita e la morte. Insomma, una rivoluzione viabilistica completamente sbagliata.
A questo punto, saputo che le competenze su questo genere di viabilità sono del Municipio, ho fatto tutta la trafila, rivolgendomi agli uffici dell’ex circoscrizione e chiedendo un appuntamento per un sopralluogo con il presidente. Detto, fatto. Nel giro di ventiquattr’ore - poi dilatate a quarantotto, ma solo per reciproci impegni - davanti ai giardinetti si è materializzato il presidente del Municipio Francesco Carleo.
Carleo, anche se è andato in pensione, è un carabiniere in servizio permanente effettivo. È carabiniere nel portamento, che fa impazzire le donne, soprattutto quelle di una certa età. È carabiniere nel rispetto assoluto della legalità. È carabiniere anche e soprattutto nella testa.

E - a scanso di equivoci, non si sa mai, siamo a Genova, dove portare una divisa per qualcuno è un disvalore - preciso che per me «avere la testa da carabiniere» è un complimento, non certo un’offesa.
La testa da carabiniere è quella per cui Carleo, per lunghi anni maresciallo comandante della stazione dell’Arma di Nervi, si sente al servizio di cittadini. E non per (...)

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