Sorpresi con le «brache in mano», nel senso letterale del termine. I 19 irriducibili che venerdì sera avevano occupato la Statale sono stati infatti sorpresi dalla polizia placidamente avvolti nei loro sacchi a pelo. I giovani non hanno opposto resistenza e hanno subito accolto linvito a lasciare ledificio dopo essere stati identificati per la successiva, inevitabile denuncia.
È durata così solo poche ore loccupazione dellUniversità, decisa dallo sparuto manipolo dopo un vivace scambio di idee (e sganassoni) tra gruppi di studenti al termine della manifestazione di venerdì. La Cgil aveva infatti indetto uno sciopero generale contro la politica economica del Governo, sul piatto il sindacato ha poi messo anche la contestazione alla riforma del ministro allIstruzione Mariastella Gelmini. Il corteo, partito alle 9 da porta Venezia, si è snodato per la città per sciogliersi intorno allora di pranzo
Alle 13 circa trecento tra «centro-socialisti», studenti universitari e medi, insegnanti e personale non docente si sono diretti verso la Statale dovera in programma unoccupazione «simbolica». Qui però gli animi si sono divisi: la parte più combattiva ha forzato un primo ingresso e quindi tentato di buttar giù il cancello di ferro che porta allAula Magna. Linfisso ha resistito, sono volati calcinacci, ma anche schiaffi, ombrellate e cinghiate quando i più «moderati» hanno cercato di far cessare lassalto. Lo scontro si è protratto, senza gravi conseguenze, per una ventina di minuti, quindi è iniziata unassemblea spontanea con nientepopodimenoche Oreste Scalzone. Ancora memore dei successi della latitanza francese, si è tuffato a volo dangelo sulla riedizione di quel che potrebbe essere un nuovo 68. Scordandosi quel che disse il suo diletto Carlo Marx: «La storia si ripete sempre due volta: la prima come tragedia, la seconda come farsa».
Finite le cinghiate, finita lassemblea, finita lesibizione del reduce «francese», lOnda Anomala si è ritirata lasciando, come sempre capita alle maree, qualcosa sul bagnasciuga. Nello specifico uno striscione con su scritto «Statale okkupata. Cospirare, sovvertire, condividere» e diciannove cospiratori. Provenienza mista, un po studenti medi un po universitari, maschi e femmine, tutti più o meno simpatizzanti dellarea antagonista. Srotolati i sacchi a pelo, si sono accampati allinterno dellaula 102, dove hanno trascorso la notte. Liniziativa è stata accolta con scarso senso dellumorismo dal preside che ha chiamato la polizia. E ieri alle 7 gli agenti si sono presentati invitando gli irriducibili a sgomberare.
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