Bloccare i processi infiammatori per eliminare eczemi e dermatiti

Gianni Clerici

In Italia un milione di bambini soffre di dermatite atopica, una forma di eczema che si estende a ogni parte del corpo con vescicole e croste che provocano intenso prurito e notevole disagio, anche sul piano psicologico.
Secondo il professor Michele Miraglia, professore nell’Università di Napoli e relatore al recente congresso della Società italiana di pediatria, la dermatite atopica è in forte espansione nei Paesi occidentali, dove colpisce soggetti di età compresa fra i due e i tredici anni. La malattia peggiora nei mesi invernali; in quelli estivi i raggi solari ne riducono l’intensità.
Si tratta di una patologia multifattoriale in cui coesistono cause genetiche e immunologiche. I portatori di questa dermatite sono soggetti predisposti a manifestazioni allergiche, in primo luogo all’asma. Quelle che sembrano fasi di remissione diventano molto spesso (specie d’inverno) fasi di riacutizzazione. Il fatto che le chiazze desquamative colpiscano soprattutto il collo e il viso può causare ansia e depressione come ha confermato lo studio internazionale «Isolate», condotto in Europa e in Usa.
Per molti anni, questa malattia della pelle è stata curata con i corticosteroidi, non privi di effetti collaterali. Oggi si preferisce ricorrere a un principio attivo il cui nome chimico è pimecrolimus che - aggiunge il professor Miraglia - «agisce bloccando selettivamente i meccanismi infiammatori responsabili della malattia, riportando rapidamente la cute alla compattezza ed evitando che l’episodio si ripeta».
Questa nuova molecola, tra le più studiate in dermatologia, è già stata sperimentata fino a oggi su sei milioni di pazienti, dando risultati confortanti in oltre la metà dei casi e garantendo un alto profilo di sicurezza. Non contiene cortisone ed evita - anche per questo - ogni riacutizzazione.

Un trial condotto per sei settimane su duecento portatori di dermatite atopica con vescicole sul collo e sul viso ha confermato l’efficacia del nuovo principio attivo.
Nei soggetti trattati con pimecrolimus si è notata infatti la scomparsa (totale o parziale) degli arrossamenti in 45 casi su cento, contro il 16% dei soggetti sottoposti a terapia con corticosteroidi.

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