Blocchi e proteste E sulle strade la spazzatura aumenta ancora

Nonostante gli sforzi sono circa 2.400 le tonnellate di rifiuti nelle strade di Napoli, altre 17mila in provincia. Un week end duro, quello appena trascorso.
Dopo l’annuncio del sindaco partenopeo, Luigi de Magistris, di «liberare la città dai rifiuti entro martedì», sono state avviate una serie di procedure per accelerare la raccolta in città, ma intoppi e proteste hanno generato blocchi e disservizi. Sabato scorso le delibere firmate dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, di avviare tre siti di trasferenza: due ad Acerra e uno a Caivano. Decisione che ha provocato la reazione, anche violenta, degli abitanti di Caivano che proprio nella serata di sabato hanno bloccato gli autocompattatori arrivando anche a momenti di tensione con le forze dell’ordine.
L’altro giorno la decisione del primo cittadino di Caivano, Antonio Falco, di firmare un’ordinanza che vieta l’ingresso al capannone individuato come sito di trasferimento. Un provvedimento che, di fatto, ha bloccato i conferimenti. Una posizione che resta ancora in piedi nonostante l’invito del prefetto di Napoli, Andrea De Martino, di rivedere le proprie posizioni. «Sono pronto a dimettermi, ma non ritiro la mia ordinanza - ha ribadito ieri Falco -: non tradirò i miei 40mila cittadini. Il presidente Cesaro ha preso una decisione senza consultarci, quello di sabato è stato un blitz e il nostro territorio non lo merita».

Ieri pomeriggio, ad Acerra, una cinquantina di manifestanti si sono stesi a terra per impedire l’accesso ai camion di rifiuti. Sono stati spostati dalle forze dell’ordine, alcuni camion sono riusciti a passare, ma i comitati promettono proteste. Stessa scena a Caivano. Mentre de Magistris ha convocato nella notte un maxi vertice in Prefettura.

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